Il copilota lo avrebbe nascosto alla Germanwings. Trovato un certificato stracciato. Si sono incontrate le famiglie delle vittime e del Primo ufficiale
BERLINO - La procura di Dusseldorf ha trovato nell'appartamento del copilota Andreas Lubitz un certificato di malattia per il giorno della tragedia dell'Airbus 320 precipitato in Francia. Lo riferisce lo Spiegel, aggiungendo che presumibilmente lo ha nascosto alla Germanwings. Il certificato sarebbe stato trovato stracciato.
Nella casa, spiega ancora lo Spiegel, la procura ha trovato più documenti medici che attestano una malattia e un trattamento medico in corso. Si tratta di certificati di malattia recenti. Ciò rafforza la valutazione, assicura la procura, che il copilota "aveva tenuto nascosto al proprio datore di lavoro nell'ambito professionale la propria malattia".
Non sono ancora stati rinvenuti biglietti o indizi che possano confermare l’intenzione del Primo ufficiale di suicidarsi. Nessun documento ha confermato legami con estremismi religiosi o politici.
Il medico decide sull'idoneità - "Il pilota viene sottoposto ad una visita medica annuale che copre anche aspetti psicologici e psichiatrici, e senza il certificato medico che lo abilita, non può volare", così fonti Ue. "Non è possibile dire in assoluto che un pilota che ha avuto un esaurimento nervoso o una depressione non possa più volare. Si può dire - affermano ufficiali Ue - che oltre alla licenza, un pilota deve avere il certificato medico. Quindi spetta all'esperto decidere sulla situazione della persona".
Nessuna lettera d'addio - La procura di Düsseldorf, che ha ordinato le perquisizioni a Montabaur e nell'abitazione di Düsseldorf, intanto conferma che non c'erano lettere d'addio nelle case a disposizione del copilota. "Non sono stati nemmeno trovati elementi che possano far pensare a uno sfondo politico o religioso" per la tragedia, hanno poi confermato gli inquirenti.
Incontro famiglie vittime-genitori copilota - I familiari dei passeggeri dell'Airbus hanno incontrato, ieri a Le Vernet, quelli del copilota dell'aereo. Lo sostiene Joel Balique, moglie del primo cittadino del paese della tragedia. "Non ho visto rabbia nei loro confronti - dice - ma solo comprensione".
La famiglia del copilota è inoltre stata interrogata ieri pomeriggio dalla Gendarmerie Nationale dopo il suo arrivo a Marsiglia: è quanto riferisce Le Parisien. Un'audizione per cercare di capire il folle gesto del giovane, sospettato di essere all'origine del disastro aereo che ha causato la morte di 150 persone.
Come tanti altri famigliari, i parenti del copilota, ancora ignari di tutto, avevano preso l'aereo dalla Germania per raggiungere Marsiglia e quindi il luogo della tragedia sulle Alpi francesi a bordo di un pullman. Solo una volta in Francia hanno appreso della ricostruzione degli inquirenti secondo cui alla base del disastro c'è stata proprio l'azione del ragazzo.
Ieri, oltre all'interrogatorio con i gendarmi, la famiglia è stata messa sotto l'alta protezione degli agenti francesi mentre in Germania insulti e telefonate di minaccia sono arrivate a coloro che hanno lo stesso cognome.
Easa valuta 2 membri dell'equipaggio in cabina - L'agenzia Ue per la sicurezza aerea (Easa) potrebbe raccomandare, a breve, la presenza di non meno di due membri dell'equipaggio nella cabina di pilotaggio dell'aereo durante il volo. Si apprende da fonti europee. Secondo ufficiali Ue "consultazioni sono in corso con gli Stati membri e gli stakeholders".
Una lapide a Le Vernet - Una lapide in granito grigio è stata posta a Le Vernet di fronte al massiccio dei Trois-Eveches, su cui martedì si è schiantato l'Airbus della Germanwings con a bordo 150 persone. "In memoria delle vittime del disastro aereo del 24 marzo 2015" la scritta realizzata sulla lapide, di fronte alla quale vi sono già numerosi mazzi di fiori.
La zona del massiccio dei Trois-Evêchés diventerà "un parco della memoria". Lo dice il sindaco di Le Vernet, François Balique, conversando con i giornalisti nel centro di accoglienza allestito nel paese montano. "In questo momento la zona è sotto sequestro, perché sono in corso le operazioni di recupero delle vittime e dei resti dell'Airbus - spiega il primo cittadino -. Non appena potrà essere di nuovo raggiungibile, diventerà un parco della memoria. Me lo hanno chiesto, ieri, i parenti di alcune vittime del disastro aereo"
Si cerca ancora la seconda scatola nera - Sono concentrate sulla seconda scatola nera, oltre che sul recupero delle vittime, le ricerche sul massiccio dei Trois-Evêchés, sulle Alpi francesi.
In quota, prima che venissero sospesi i voli degli elicotteri a causa le maltempo, stavano operando una quarantina di uomini del Peloton de haute montagne della gendarmeria e una dozzina di esperti della polizia scientifica. Due gli elicotteri impiegati questa mattina. Nei giorni scorsi della seconda scatola nera, quella contenente i dati di volo, è stato trovato soltanto l'involucro.