Il presunto serial killer francese da adolescente avrebbe lasciato il collegio per un motivo di cui «non ha mai voluto parlare» finendo in un «buco nero» prima di arruolarsi
PARIGI - La giovinezza di Nordahl Lelandais sarebbe stata segnata da un «evento grave», come svelato oggi da Le Monde che ha dedicato al presunto serial killer de La Savoie un'intera pagina.
Un'infanzia normale - Stando al quotidiano francese Lelandais, che era un giovane e promettente sportivo con «un'infanzia normale», aveva lasciato il collegio sportivo che frequentava di punto in bianco. «All'inizio andava tutto bene, poi ha iniziato a tornare a casa piangendo e alla fine non ha più voluto tornarci», ricorda la madre del 34enne. Quali fossero i motivi del malessere lei non lo ha mai saputo: «Con me non ha mai voluto parlarne», ma i sospetti che si trattasse di molestie sessuali, o peggio, la donna li ha sempre avuti.
Vittima di abusi? - Anche perché, il direttore dell'istituto, era stato già denunciato per molestie su diversi allievi. In seguito a quel «periodo nero» - che anche gli amici di Lelandais affermano essere «un vuoto» anche per loro che lo conoscevano - il ragazzo decide, con poca convinzione, di tentare la carriera militare. Carriera che terminerà, con disonore, facendosi espellere qualche anno più tardi.
A quel matrimonio si imbucò - Le Monde ricostruisce anche la dinamica che portò Lelandais alla festa di matrimonio di quella notte di agosto del 2017 dove poi sarebbe scomparsa la piccola Maelys. Stando alla sposa, che lo conosce da anni ma non lo frequenta, lui l'avrebbe chiamata praticamente per farsi invitare: «Prima non ho risposto alla chiamata, mi ha scritto un Sms: "Sono Nono, rispondi". Mi ha fatto gli auguri per il lieto evento e io ho finito per invitarlo all'aperitivo», ricorda, «più tardi il pomeriggio delle celebrazioni mi ha chiesto se poteva tornare, magari più tardi, io gli ho detto di sì... tipo verso mezzanotte o la una, per mangiare una fetta di torta»
In chat Facebook con una 14enne - Malgrado l'ex-soldato sia il principale sospettato nella sparizione di Maelys (e non solo) durante le indagini la polizia non ha trovato tracce evidenti di pedopornografia. Unica eccezione, una chat su Facebook datata 2012 con una ragazzina di 14 anni, nella quale Lelandais «stava chiaramente tentando di sedurla».