L'unione Europea auspica una risoluzione politica
BRUXELLES - «L'Ue era stata informata dei bombardamenti aerei mirati di Usa, Francia e Gran Bretagna sugli impianti di armi chimiche in Siria». Lo ha detto l'Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dell'Ue.
«Queste misure specifiche sono state prese con l'unico obiettivo di impedire l'ulteriore uso di armi e sostanze chimiche da parte del regime siriano. L'Ue sostiene tutti gli sforzi per prevenire l'uso» di tali armi, spiega Mogherini, invitando «Russia e Iran ad usare la loro influenza per evitare che Damasco le usi di nuovo».
L'Alto Rappresentante nella dichiarazione a nome dell'Ue definisce «profondamente scioccante che la comunità internazionale si trovi ancora di fronte ad attacchi con armi chimiche» come confermato dalla missione sul terreno dell'Opac, e definisce «un dovere assicurare alla giustizia i responsabili».
«L'Ue ribadisce la sua più forte condanna al ripetuto utilizzo delle armi chimiche da parte del regime siriano, come confermato dal Meccanismo congiunto di Opac e Onu, e come riportato in questi ultimi mesi nella Ghuta orientale ed altre aree in Siria. È in questo contesto - afferma - che l'Ue è stata informata dei raid mirati di Usa, Francia e Gran Bretagna».
«L'Ue ribadisce che non può esserci altra soluzione al conflitto siriano che la politica. Abbiamo un obiettivo comune nel prevenire qualsiasi escalation di violenza che potrebbe trasformare la crisi siriana in un confronto regionale più ampio, con conseguenze incalcolabili per il Medio Oriente e per il mondo intero», ha proseguito Mogherini. «L'Ue invita tutte le parti in conflitto, in particolare il regime e i suoi alleati, ad attuare subito il cessate il fuoco».
«La seconda conferenza di Bruxelles sulla Siria, che si terrà dal 24 al 25 aprile 2018, copresieduta dall'Ue e dall'Onu, sarà l'occasione per l'intera comunità internazionale per rilanciare il suo coerente sostegno al processo politico e impegnarsi ad aiutare le principali vittime di questo conflitto in corso, vale a dire il popolo siriano», afferma Mogherini.
Cina: «No all'uso della forza» - La Cina è «fermamente contraria all'uso della forza nelle relazioni internazionali»: lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunuing, invitando le parti a rientrare nel quadro del diritto internazionale e a risolvere la questioni attraverso il dialogo.
Pechino, in una nota, sollecita l'avvio di una indagine imparziale per fare chiarezza sul presunto attacco chimico su Douma, alla base del raid di Usa, Gran Bertagna e Francia contro la Siria.