Alle 3.40, dopo quasi nove ore, il rogo era sotto controllo
PARIGI - «L'incendio di Notre-Dame è completamente sotto controllo. È parzialmente estinto, ci sono ancora dei piccoli roghi residui da spegnere». L'annuncio del portavoce dei pompieri di Parigi, il tenente colonnello Gabriel Plus, è arrivato attorno alle 3.40 di questa notte. Al lavoro da ieri sera ci sono dai 400 ai 500 pompieri. Due poliziotti e un pompiere sono rimasti leggermente feriti.
2/2 Après plus de 9h de combats acharnés, près de 400 pompiers de Paris sont venus à bout de l’effroyable l’incendie. 2 policiers et un sapeur-pompier ont été légèrement blessés. pic.twitter.com/re9ZR0KB3W
— Pompiers de Paris (@PompiersParis) 16 aprile 2019
Lo stato post-rogo - Dalle prime immagini all'interno della cattedrale, sembrerebbe che la volta della navata centrale di Notre-Dame sia crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia. Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all'abside si vede la croce dell'Altare maggiore. A terra pezzi di legno fumante.
«L'incendio è spento, ma la stabilità della Cattedrale di Notre-Dame e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti»: lo ha detto il segretario di Stato francese all'Interno, Laurent Nunez, arrivato sul posto all'alba, citato da Le Figaro. Nunez ha aggiunto che per dirimere queste domande è convocata per questa mattina una riunione di esperti e architetti, che faranno il punto con i vigili del fuoco, anche per capire se questi potranno continuare la loro missione all'interno della cattedrale. «Sul posto - ha detto Nunez - sono ancora al lavoro un centinaio di vigili del fuoco con otto mezzi antincendio. La questione - ha concluso - è strutturale: sapere come l'edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa».
Sulle vetrate, c'è incertezza. Alcuni media - come La Plume Libre - riferiscono che sono state distrutte le tre "La Rosace" (ouest, nord, sud), altri sostengono il contrario.
Guglia e tetto crollati - L'incendio è scoppiato ieri, lunedì 15 aprile, attorno alle 18.50. Un'ora dopo, alle 19.52, la guglia alta 45 metri con un peso di 750 tonnellate è crollata, devastata dalle fiamme. Alle 20.11 è crollato anche il tetto. Il portavoce dei pompieri, questa mattina, ha dichiarato all'agenzia di stampa AFP che «le opere d'arte di Notre-Dame, il tesoro della cattedrale, sono state evacuate». La struttura della cattedrale «è salva» e reliquie preziose come la corona di spine di Cristo sono intatte.
Aperta un'inchiesta - La Procura di Parigi ha aperto un'inchiesta preliminare per «distruzione involontaria tramite incendio», privilegiando la pista accidentale. Il rogo sarebbe scoppiato sulle impalcature presenti sul tetto della cattedrale. I lavori di ristrutturazione sarebbero dovuti durare anni, secondo le previsioni.
«Ricostruiremo insieme» - Eric Fischer, direttore della Fondazione Notre-Dame, ha spiegato che «serviranno dei decenni» per ricostruire. Ma Emmanuel Macron - che ieri sera ha deciso di rinviare il discorso alla nazione tanto atteso - ha promesso: «La ricostruiremo, tutti insieme. È quello che i francesi si aspettano, che la nostra storia merita». Il presidente si è recato a Notre-Dame insieme alla moglie Brigitte, quando all'interno della cattedrale ancora ardevano dei piccoli roghi.
Al via le donazioni - La Fondation du patrimoine ha lanciato una "colletta nazionale" per raccogliere fondi da devolvere totalmente alla ricostruzione di Notre-Dame. La famiglia Pinault - fondatore del gigante del lusso Kering - ha dichiarato che donerà 100 milioni di euro: «Questa tragedia tocca tutti i francesi e coloro che nutrono valori spirituali. Di fronte a un tale dramma, vogliamo ridare vita il più presto possibile a questo gioiello della nostra eredità», ha scritto il presidente della holding. Il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) e la famiglia Arnault, quarto patrimonio mondiale, hanno annunciato questa mattina una donazione di 200 milioni di euro. Il gruppo spiega di volersi unire «alla ricostruzione di questa straordinaria Cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità» e annuncia di mettere a disposizione «tutte le sue squadre di creatori, architetti, finanzieri, per aiutare nel lungo lavoro di ricostruzione e di raccolta di fondi».