La 26enne responsabile dell'incidente, che aveva costretto l'intervento anche dell'aviazione militare, era ubriaca e sotto l'effetto di farmaci
LONDRA - Chloe Haines, 26 anni, lo scorso giugno era salita su un volo per Dalman (Turchia) in partenza dall'aeroporto di London Stansted. A pochi minuti dal decollo, la giovane ha avuto una crisi e ha tentato di aprire uno dei portelloni del velivolo.
Per fermarla sono intervenuti sia gli assistenti di volo, sia alcuni dei 206 passeggeri presenti a bordo. Mentre tentava di farsi largo verso la porta, lei aveva gridato frasi tremende e minacciose come: «voglio morire» e «vi ucciderò tutti». Il volo è poi dovuto ritornare a Stansted, scortato da due caccia dell'aviazione militare.
Alla donna, che era sotto effetto di alcol e medicamenti e di quanto è successo non ricorda nulla, è stata consegnata una fattura di 85'000 sterline (circa 108'000 franchi) da parte della compagnia aerea Jet2 che l'ha definita «uno dei peggiori casi di passeggero molesto della nostra storia» e, per questo, l'ha bandita a vita dai suoi voli.
Per Haines, però, la vicenda non si è conclusa con la salatissima bolletta in quanto ha dovuto rispondere delle sue azioni - messa in pericolo della vita altrui e aggressione (ai danni di uno degli stewart) - in tribunale.
Lei, che ha da subito ammesso la sua colpevolezza, è stata condannata mercoledì a due anni di detenzione. «Non era solo ubriaca, stava male», ha spiegato il legale della 26enne che ha parlato dei suoi problemi di salute mentale, «è disgustata di sé stessa, per quello che ha fatto».
Compagnia e autorità, dal canto loro, si impegneranno a evitare gli abusi di alcol in aeroporto e a bordo dei voli. Per evitare che incidenti di questo tipo si ripetano.