Continuano gli interrogatori di testimoni «di alta priorità»
SYDNEY - La polizia del Nuovo Galles del Sud ha eseguito un raid notturno sulla nave da crociera Ruby Princess, ancorata al largo di Port Kembla a sud di Sydney, per sequestrare la scatola nera e raccogliere prove sulle circostanze in cui centinaia di passeggeri a bordo sono stati autorizzati a sbarcare nel terminal internazionale di Sydney il 19 marzo, una decisione collegata a centinaia di casi di Covid-19.
Gli investigatori sono saliti a bordo indossando dispositivi di protezione individuale. Continuano gli interrogatori di testimoni «di alta priorità», cioè dei responsabili delle decisioni che hanno portato allo sbarco dei passeggeri e di chi invece ha tentato di prevenirli. «Gli investigatori della Strike Force Bast stanno conducendo indagini a bordo della Ruby Princess», ha confermato la polizia in un comunicato. «L'operazione viene condotta secondo le più rigorose linee guida sulla salute e la sicurezza sul lavoro», ha aggiunto.
Alle sei navi da crociera che hanno fatto scalo in Australia in marzo risalgono 21 dei 50 casi confermati di morte da Covid-19 in Australia e 15 dei decessi erano tra gli 86 casi di contagio di passeggeri della Ruby Princess. Mentre proseguono le indagini penali della polizia, è in pieno il palleggio di responsabilità tra il ministero della Sanità del New South Wales e la Border Force del governo federale, sulla responsabilità dell'autorizzazione allo sbarco a Sydney dalle sei navi, con circa 10 mila passeggeri, tra il 18 e il 20 marzo.