La dura condanna del ministro degli Interni Gerald Darmanin, arrestati 3 coinquilini del 18enne: «Non era radicalizzato»
PARIGI - Ali H. , l'attentatore armato di oggi a Parigi, «non aveva mai mostrato segni di radicalizzazione», lo sostengono i servizi sociali della Val-d'Oise che avevano in cura il 18enne pakistano dal suo arrivo in Francia nel 2018, come riportato dai media francesi, «raggiunta la maggiore età ha però fatto valere i suoi diritti d'indipendenza».
Intanto ai 2 fermati di oggi pomeriggio se ne aggiungono altri 3, presi in consegna durante la perquisizione da parte della polizia di uno dei possibili domicili del sospettato. Si tratta di 3 pakistani che convivevano con l'accoltellatore nello stesso appartamento. A scriverlo è Le Figaro.
«C'è un'inchiesta in corso, non aggiungerò di certo dettagli», ha commentato il ministro degli Interni Gerald Darmanin in diretta televisiva su France 2, «non era radicalizzato, ha avuto problemi per porto d'armi da giovane ma era minorenne e se l'è cavata con un richiamo ufficiale»
«Questo di oggi però è un atto terroristico islamista, deliberato. È un nuovo sanguinoso attacco contro il nostro Paese e contro dei giornalisti. Siamo ancora in guerra con il terrorismo, dobbiamo continuare a investire per vincerla, questa guerra», ha concluso Darmanin.