Il premier uscente aveva «già detto tutto quello che sapeva» in una precedente occasione, riferiscono dal suo ufficio
BEIRUT - Il premier uscente libanese Hassan Diab, formalmente accusato di essere tra i responsabili dell'esplosione del porto di Beirut il 4 agosto scorso nel quale sono morte 200 persone, si è rifiutato oggi di essere interrogato dal giudice della Corte di giustizia, Fadi Sawan, titolare dell'inchiesta sul disastro. Lo riferiscono media di Beirut che citano fonti vicine alla segreteria del primo ministro.
Le fonti affermano che il premier si trova nella sua residenza privata e che ha nei giorni scorsi lasciato il palazzo governativo del Gran Serraglio. L'ufficio di Diab, affermano le fonti, non ha risposto alla richiesta di Sawan d'interrogarlo oggi.
Altre fonti di stampa libanesi, che citano lo stesso ufficio di Diab, dicono che il premier aveva «già detto tutto quello che sapeva quando era stato interrogato» nei mesi scorsi come persona informata dei fatti. Fonti del palazzo di giustizia affermano che il giudice Sawan ha fissato per venerdì prossimo un nuovo appuntamento per interrogare il premier.
Assieme a lui la giustizia ha incolpato di "negligenza" e "mancanze" tre ex ministri libanesi: uno delle finanze, due dei lavori pubblici e dei trasporti. Questi dovrebbero esser interrogati da Sawan tra mercoledì e venerdì.