Tranne una ventina di casi, soffrivano tutti di patologie preesistenti.
È l'ipertensione la condizione cronica più diffusa nelle vittime, seguita da diabete, cardiopatia ischemica e demenza.
ROMA - In Italia, sono 737 i pazienti deceduti positivi al Sars-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni, pari all'1,2% dei 63'573 totali. In particolare, 190 di questi avevano meno di 40 anni e, tranne una ventina di casi, presentavano patologie preesistenti. È quanto si legge nel nuovo aggiornamento del documento "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia", elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e basato su dati al 16 dicembre 2020.
Dei 63'573 decessi di persone positive al SARS-CoV-2 di cui sono disponibili le informazioni, il 42% riguardava donne e l'età media era 80 anni. Il 37,9% è avvenuto in Lombardia, seguita a distanza dall'Emilia Romagna (10,6%), Piemonte (8,7%) e Veneto (8%).
In un campione di quasi 6'000 pazienti di cui è stato possibile osservare la cartella clinica, il numero medio di patologie preesistenti rispetto al contagio era di 3,6. È l'ipertensione la condizione cronica più diffusa nelle vittime: era presente in ben il 66% dei deceduti, seguita da diabete (29,2%), cardiopatia ischemica (27%) e demenza (23,2).
Intanto, il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, si è detto su Facebook «orgoglioso ogni giorno di più (...) della risposta dei cittadini, quindi ce la faremo senz'altro». Il premier ha aggiunto: «auguro a tutti un buon Natale e siamo consapevoli. Sarà un Natale diverso, ma non meno autentico».