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Traffico di squame di pangolino, 17 condannati I due considerati a capo dell'operazione dovranno passare 13 e 14 anni in carcere
PECHINO - Diciassette persone sono state condannate in Cina per aver importato 23 tonnellate di squame di pangolino, il mammifero più trafficato al mondo, per un valore di 180 milioni di yuan (24,5 milioni di franchi) dalla Nigeria tra il 2018 e il 2019.
Due uomini, considerati le menti dell'operazione, sono stati condannati a 13 e 14 anni di carcere, gli altri a pene detentive comprese tra 15 mesi e 12 anni. Le squame erano state nascoste, tra le altre cose, anche in mezzo a fette di zenzero.
La Cina ha rimosso le parti del corpo del pangolino dalla sua lista ufficiale di medicine tradizionali a giugno e ha innalzato lo status di protezione dell'animale al livello più alto del paese a causa del rischio di estinzione.
Le squame del pangolino sono tradizionalmente utilizzate in Cina per una serie di disturbi, tra cui la coagulazione del sangue, sebbene non ci siano prove scientifiche che abbiano un valore curativo.
Alcuni studi hanno inoltre ipotizzato che il pangolino abbia svolto il ruolo di "intermediario" nel passaggio del coronavirus dall'animale all'uomo a Wuhan. Da quando sono emersi i primi casi di Covid-19 la Cina ha vietato la vendita di animali selvatici nei suoi mercati.
