Misura massima decisa per tre giovani. Il caso fa discutere.
Essendo la sostanza stata consumata in luogo pubblico, sono state applicate tutte le aggravanti del caso.
TUNISI - Sta suscitando la reazione di molte associazioni della società civile tunisina la recente condanna in primo grado a 30 anni di reclusione nei confronti di tre giovani per aver detenuto e consumato sostanze stupefacenti, in particolare marijuana, in un luogo pubblico.
Secondo Faouzhi Dhaoudi, portavoce del Tribunale di El Kef, quello che ha emesso la condanna, ai tre giovani è stata applicata la misura massima essendo la sostanza stata consumata in un luogo pubblico, quale uno stadio, dove i tre sono stati sorpresi. Ai giovani sono state infatti applicate tutte le aggravanti del caso.
In loro favore il deputato del partito Attayar Zied Ghanney ha fatto appello al presidente della Repubblica affinché conceda ai tre una grazia eccezionale.
La notizia ha riacceso in Tunisia l'annoso dibattito sull'eccessiva severità dell'impianto normativo sulla detenzione e il consumo delle sostanze stupefacenti.
Da anni in Tunisia si discute nella società civile e tra i partiti politici della non attualità e la non costituzionalità dell'attuale legge che disciplina l'intera materia, la famigerata 52 del 92, che grava oltretutto pesantemente sul totale della popolazione carceraria. E molte associazioni ne chiedono, per questi motivi, l'abrogazione.