Il governatore avrebbe garantito un accesso speciale ai test nella prima fase della pandemia, secondo Times e Post
NEW YORK - Una nuova accusa è stata scagliata contro il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, già nell'occhio del ciclone per presunti casi di molestie sessuali e comportamenti inappropriati.
Il New York Times e il Washington Post affermano che un anno fa Cuomo garantì ai membri della sua famiglia un accesso privilegiato ai test per individuare il coronavirus. Si era allora nelle prime fasi della pandemia e i tamponi, gestiti dalle autorità statali, non venivano effettuati su larga scala come avviene invece oggi.
Il Post, che cita tre fonti anonime a conoscenza dei fatti, afferma che un medico statale di alto grado visitò a domicilio alcuni collaboratori del governatore e membri della famiglia Cuomo. Uno di essi, il conduttore della Cnn Chris Cuomo, risultò positivo al coronavirus. Tra coloro che furono sottoposti a tampone, secondo il Times (che basa il suo racconto su due testimonianze anonime) ci sarebbero anche la madre di Cuomo e una delle sue sorelle.
Richard Azzopardi, portavoce del governatore, ha inviato una dichiarazione in risposta alle affermazioni del Post: «Dovremmo evitare tentativi insinceri di riscrivere il passato. Nei primi giorni di questa pandemia, quando c'era una forte enfasi sul tracciamento dei contatti, abbiamo fatto il possibile per testare le persone». Ciò includeva «in alcuni casi andare a casa delle persone - e porta a porta in luoghi come New Rochelle - per prelevare campioni da coloro che si ritiene fossero stati esposti al coronavirus, al fine d'identificare casi e prevenirne altri». Azzopardi precisa che tra coloro che sono stati testati «c'erano membri del pubblico in generale, inclusi legislatori, giornalisti, lavoratori statali e le loro famiglie che temevano di aver contratto il virus e avevano la capacità di diffonderlo ulteriormente».