Il 19enne, noto e con un passato problematico, ha compiuto la mattanza nel suo ex-posto di lavoro
INDIANAPOLIS - Il 19enne identificato come l'autore della sparatoria di Indianapolis ha usato un fucile che gli era stato sequestrato dalle autorità lo scorso anno, quando la polizia lo aveva interrogato.
Lo scrive oggi il Washington Post, citando fonti vicine all'FBI. Non è ancora chiaro come il giovane sia rientrato in possesso dell'arma.
Il giovane, con un passato disturbato, aveva detto alla madre di voler morire, facendosi sparare da un agente di polizia (in slang «suicide by cop», ndr.).
Per questo motivo era stato dalla stessa denunciato, ed era stato sentito proprio dall'FBI: «È prematuro concedersi qualsiasi speculazione», ha spiegato venerdì ai media americani l'agente speciale Paul Keenan.
Nel mentre, la polizia ha identificato e diffuso i nomi delle 8 vittime della sparatoria. Si tratta di persone tra i 19 e i 74 anni, 4 dei quali di origini indiane e appartenenti alla comunità sikh della città.
Lo stesso autore della strage è stato dipendente di Fedex, il luogo dove il giovane ha deciso di compiere la mattanza.
«Non ci sono state liti, né diatribe, né colluttazioni», ha confermato nella stessa conferenza stampa il vicecapo della polizia Craig McCratt, «è arrivato in loco con la sua auto e ha subito iniziato a sparare, a caso, prima nel parcheggio e continuando fin dentro l'edificio».