L'80enne ritornerà per 7 nuovi anni da capo dello Stato, prima di lui solo Napolitano aveva fatto il bis
ROMA - Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica italiana. Lo hanno decretato oggi al Quirinale i grandi elettori riuniti ormai da giorni per eleggere il nuovo capo dello Stato. La soglia necessaria per l'elezione è stata accolta con uno scroscio di applausi, con la conta che al momento è ancora in corso.
Per lui 759 preferenze (ne bastavano 505) che lo rendono il presidente più votato dopo Sandro Pertini (che ne aveva ottenute 832 ma al 16esimo scrutinio). Il risultato è arrivato dopo sette fumate nere consecutive dall'inizio dei lavori lo scorso 24 gennaio.
Si tratta della seconda rielezione di un presidente della Repubblica dopo quella del suo predecessore, Giorgio Napolitano. Anche lui, infatti, era rimasto in carica per due mandati in un periodo politicamente estremamente delicato. E, pure lui, costretto ad accettare malgrado avesse più volte ribadito la sua intenzione di lasciare, dall'incertezza del clima politico nazionale.
Questa volta all'origine del bis ci sono ragioni simili ma diverse: tra le quali una mancanza di coesione e comunione d'intenti nella maggioranza - forse pure troppo variegata - del governo Draghi, così come un'evidente mancanza di un candidato di peso.
Al di là della soddisfazione, sbandierata sui social da leader e non dell'alleanza di governo, è difficile scrollarsi di dosso la sensazione che si tratti di un piano B (perché di fatto lo è) e nemmeno dei più fantasiosi.
E se c'è qualcuno di scontento è senz'altro la destra italiana, che ha visto rompersi il legame con la Lega di Salvini che ha deciso di schierarsi con il centro.
Voce di questa delusione, maturata sin dalla mattinata di oggi, è Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, partito che l'alleata (od ormai ex-alleata?) Lega tiene ben in considerazione, visto il numero importantissimo di consensi. Traballa anche il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti che, in mattinata, ha paventato le possibili dimissioni.
«È una splendida notizia per gli italiani», ha commentato a caldo il premier Mario Draghi che - lo ricordiamo - è stato strumentale a far si che l'80enne decidesse di ricandidarsi. «Sono grato al presidente per aver assecondato la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato».
«La grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento», ha dichiarato Mattarella informato dall'esito del voto, «queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati, e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti».