A un anno di distanza dal naufragio in cui morirono 27 persone, di cui una bambina, la Gendarmerie Nationale fa il punto
CALAIS - A un anno dal naufragio che causò la morte di 27 migranti, tra cui donne e una bambina, nelle acque della Manica, gli inquirenti della Gendarmerie Nationale evocano la «mancata assistenza a persone in pericolo», mettendo seriamente in causa l'operato dei soccorritori francesi sospettati di omissione di soccorso: a riferirlo, in una lunga inchiesta pubblicata lunedì, è Le Monde.
Il quotidiano francese già la scorsa settimana ha rivelato agghiaccianti dettagli sulle circostanze della tragedia - la peggiore mai avvenuta nel braccio di mare tra Francia e Gran Bretagna - con almeno una quindicina di Sos caduti nel nulla o ignorati dai soccorsi francesi.
Nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2021, nessuno, né da parte francese, né da parte britannica, soccorse quel gommone in un mortifero rimpallo di responsabilità tra Parigi e Londra. Fra i corpi ripescati quelli di sei donne e una bimba.