L'affluenza alle urne per eleggere un nuovo parlamento è stata attorno al 9%. Il governo di Kais Saied resta in bilico.
TUNISI - Alla luce della bassa affluenza alle urne di ieri per eleggere il nuovo parlamento, intorno al 9%, le principali forze di opposizione, che pure hanno boicottato la tornata elettorale, chiedono al presidente Kais Saied di fare un passo indietro.
Ahmed Nejib Chebbi, portavoce del Fronte di salvezza nazionale, coalizione di cinque partiti, tra cui l'islamico Ennhadha, e cinque associazioni, ha chiamato il popolo tunisino, le organizzazioni, la società civile e le personalità nazionali alla mobilitazione e a una serie di proteste per far cadere quello che ha definito «il sistema del 25 luglio 2021».
Chebbi ha definito i risultati delle elezioni legislative «un terremoto di 8 gradi della scala Richter», alludendo all'affluenza alle urne, aggiungendo che questa cifra riflette la delusione del popolo tunisino per il processo guidato da Saied.
La "pasionaria" Abir Moussi del Partito desturiano libero (Pdl, formazione che s'ispira all'ex regime di Zine el Abdine Ben Ali), scendendo in piazza subito dopo l'annuncio dell'affluenza, ha invitato Saied a dimettersi di fronte a questo "fiasco elettorale", chiedendo elezioni presidenziali anticipate. Secondo Moussi, occorre anche congelare i lavori della Commissione elettorale (Isie) in attesa della creazione di un nuovo organo elettorale che possa garantire la trasparenza del processo elettorale.
Anche il partito Afek Tounes (di tendenza social-liberale) ha chiesto, in una nota, lo svolgimento di elezioni presidenziali anticipate che aprano la strada a una nuova fase di vere riforme, invitando il presidente della Repubblica a rispettare la volontà degli elettori, a riconoscere il fallimento del suo sistema politico e la sua incapacità di rispondere alle aspirazioni del popolo tunisino.
Doppio turno in oltre cento collegi
In attesa della pubblicazione dei risultati preliminari delle elezioni parlamentari, che verranno resi noti domani, il presidente dell'Isie, Farouk Bouasker, ha dichiarato alla televisione statale Al Wataniya che in più di cento collegi elettorali ci sarà un secondo turno di voto, a causa del fatto che in questi collegi con più candidati, nessuno ha ottenuto al primo turno la maggioranza assoluta dei voti, ossia il 50%+1 dei suffragi.
Secondo la legge elettorale i 161 deputati dell'Assemblea dei rappresentanti del popolo sono eletti in 151 collegi uninominali in Tunisia e dieci all'estero, con un sistema di scrutinio uninominale a uno o due turni. Per 19 collegi con un solo candidato ovviamente non verranno svolti i ballottaggi.
Dopo che domani si conosceranno i risultati preliminari del primo turno sarà la volta di eventuali ricorsi e controricorsi per arrivare il 19 gennaio ai risultati definitivi, mentre i ballottaggi si terranno ad inizio febbraio, secondo quanto annunciato dall'Isie.