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La regione è spesso teatro di scontri con la minoranza indù. L'India accusa il Pakistan di sostenere i gruppi separatisti.
NEW DELHI - Inizio d'anno ad alta tensione in Kashmir: un bambino di cinque anni è morto e quattro civili sono rimasti feriti questa mattina nello scoppio di una casa nel villaggio di Dangri, nel distretto di Rajouri. Ieri sera nello stesso villaggio quattro civili erano rimasti uccisi e nove feriti nell'attacco armato di un gruppo di militanti, che li hanno assaltati nelle loro abitazioni. Le vittime erano tutte della minoranza indù.
Da ieri sera la comunità indù protesta e minaccia serrate criticando le autorità per la mancanza di sicurezza nella zona. Manoj Sinha, il Governatore Luogotenente che esercita le funzioni di Prefetto, ha condannato «l'attacco codardo» e annunciato assistenza economica alle famiglie delle vittime. Da trent'anni gruppi di militanti che chiedono la separazione e l'indipendenza del Kashmir dall'India si oppongono con le armi alle forze di sicurezza indiane; nella guerriglia hanno perso la vita decine di migliaia di persone.
A partire dall'anno appena concluso, il Kashmir, che ha perso l'autonomia nell'agosto del 2019, quando il governo di Delhi l'ha revocata e ha biforcato l'ex stato in due territori separati, è stato teatro di attacchi mortali contro gli appartenenti alla minoranza indù.
L'India accusa il Pakistan di sostenere i separatisti della regione, accuse che Islamabad nega. Dal 1947, quando il Pakistan venne separato dall'India con la Partition, i due Paesi si contendono l'area himalyana del Jammu e Kashmir, l'unica regione indiana a maggioranza musulmana. Le due potenze nucleari hanno combattuto due guerre e si sono affrontate in un conflitto non sfociato in guerra aperta.
