Al momento «non rappresenta alcuna minaccia», ma potrebbe aver giocato un ruolo nell'esplosione avvenuta lo scorso settembre
STOCCOLMA - Individuato la scorsa settimana, si trova vicino all'unico gasdotto di Nord Stream1 rimasto intatto. Ha un diametro di 10 centimetri e sporge dal fondo di quasi mezzo metro. Se al momento «non rappresenta alcuna minaccia», lo scorso mese di settembre potrebbe aver giocato un ruolo nell'esplosione avvenuta nel Mar Baltico.
L'oggetto non identificato è stato scoperto durante un'ispezione condotta dall'operatore svizzero Nord Stream 2 AG. Ora, segnando una prima assoluta, la Danimarca chiede alla controparte russa di partecipare all'inchiesta, aiutando nel recupero dell'oggetto.
Se venisse riportato in superficie, potrebbe segnare una svolta nel corso delle indagini, che finora, salvo un rapporto molto vago secondo cui ad aver piazzato degli ordigni sul gasdotto sarebbe stata una cellula filo-ucraina totalmente indipendente da qualsiasi entità statale, sono state infruttuose.
Sempre la scorsa settimana il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che la compagnia energetica russa Gazprom aveva individuato un oggetto a circa 30 chilometri dal luogo dell'esplosione, descrivendolo come «un'antenna, che potrebbe essere stata utilizzata per captare il segnale che avrebbe innescato l'esplosione».
Non è chiaro se l'oggetto a cui fa riferimento la Danimarca sia il medesimo individuato da Gazprom. In una lettera inviata la scorsa settimana dal ministero degli Esteri danese all'omologo ministero russo attraverso l'ambasciata a Copenhagen veniva scritto che: «Data l'ubicazione dell'oggetto, le autorità competenti stanno attualmente valutando la sicurezza e le considerazioni ambientali».
L'unica cosa attualmente certa è che, come riferito all'agenzia di stampa Reuters sempre dal ministero degli Esteri danese, è che «l'oggetto non rappresenta alcuna minaccia immediata alla sicurezza, al traffico marittimo o alle persone nell'area».