Un uomo di 46 anni è stato impiccato nella città-Stato che ha ignorato i vari appelli a rivedere la decisione arrivati da svariati Paesi
SINGAPORE - Singapore ha eseguito la condanna a morte per impiccagione di un uomo condannato per il traffico di un chilo di cannabis. Lo hanno annunciato le autorità, che hanno così ignorato i numerosi appelli giunti dall'estero per rivedere la decisione e abolire la pena di morte nella città-Stato.
«Il cittadino di Singapore Tangaraju Suppiah, 46 anni, è stato giustiziato oggi nella prigione di Changi», ha affermato un portavoce dell'amministrazione penitenziaria. Le autorità hanno inoltre assicurato che l'uomo ha ricevuto un processo «equo». Tuttavia la famiglia, i cui membri sin dal mattino presto hanno aspettato la salma del corpo di Suppiah fuori dalla prigione, ha affermato di avere «ancora molte domande rimaste senza risposta sul caso».
Singapore è noto per avere delle leggi particolarmente aggressive nella sfera della droga e del suo commercio. Solo lo scorso anno, undici persone sono state giustiziate per reati legati a sostanze stupefacenti. E alle numerose critiche la città-Stato ha sempre risposto che la pena capitale sia necessaria in quanto agisce come unico, solo e possibile deterrente allo spaccio.