L'ex presidente statunitense rischia l'incriminazione per i documenti classificati rinvenuti a Mar-a-Lago
NEW YORK - Sale la pressione su Donald Trump. Mentre la campagna elettorale inizia a entrare nel vivo, l'ex presidente trema per la possibile incriminazione per le carte segrete trovate a Mar-a-Lago.
I legali del tycoon hanno incontrato ieri il procuratore speciale Jack Smith che sta indagando sui documenti classificati sequestrati dall'Fbi nella residenza in Florida di Trump. Un incontro che, secondo gli osservatori, implica che una decisione sulla possibile incriminazione di Trump è vicina, forse già in settimana, come ipotizzato da diversi commentatori.
Trump potrebbe essere incriminato in base al Presidential Record Act, secondo il quale i documenti presidenziali sono proprietà federale e devono essere consegnati agli Archivi Nazionali quando un presidente lascia la Casa Bianca. Trump ha invece portato via alcuni documenti e quando gli Archivi Nazionali si sono resi conti delle mancanze hanno chiesto all'ex presidente di rimediare. Ne è seguito un lungo confronto, poi sfociato nella perquisizione dell'Fbi a Mar-a-Lago lo scorso agosto.