La decisione del governo dell'Ecuador arriva a poche settimane da una votazione volta a vietare l'estrazione di greggio nella zona
QUITO - Il ministero dell'Energia dell'Ecuador ha annunciato che darà nuovamente in concessione due giacimenti petroliferi nel cuore del Parco nazionale Yasuní proprio mentre si discute vietare l'estrazione di greggio in quest'area protetta dell'Amazzonia.
È quanto si legge in una nota ufficiale dove si precisa che «l'obiettivo che si prefigge il governo è che la compagnia aggiudicatrice realizzi gli investimenti necessari ad aumentare la produzione».
I due blocchi (16 e 67), attualmente operati dalla statale Ep Petroecuador, erano stati in concessione alla canadese New Stratus Energy (Nse) fino alla scadenza della stessa, il 31 dicembre del 2022.
Secondo quanto annuncia il governo nella nota si tratta di un'area «molto promettente» che «può produrre fino a 15'000 barili giornalieri di greggio contro gli attuali 10'000».
Il nuovo bando viene annunciato mentre il 20 agosto sarà votata una consultazione nazionale che propone di vietare e cessare l'estrazione di greggio dal blocco 43-Itt, il più produttivo di Yasuní, una riserva naturale che ospita uno delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo.