C'erano «indicazioni di problemi di salute mentale», ma che non c'erano prove che fosse ad alto rischio
AUCKLAND - Non sono state rese note dalla polizia le generalità dell'uomo armato, entrato ieri sera in cantiere di ristrutturazione di un centro commerciale di Auckland in Nuova Zelanda, dove avrebbe ucciso due persone prima di essere abbattuto dagli agenti.
Si ritiene tuttavia che sia un uomo di 24 anni che lavorava sul posto e che avesse una storia di violenza familiare a causa della quale indossava un braccialetto elettronico, secondo quanto ha dichiarato il commissario di polizia della Nuova Zelanda, Andrew Coster, citato da The Guardian.
«L'individuo è noto principalmente per precedenti di violenza familiare», ha detto, aggiungendo che c'erano «indicazioni di problemi di salute mentale», ma che non c'erano prove che fosse ad alto rischio e che i suoi reati precedenti non suggerivano che rappresentasse questo tipo di minaccia. Non aveva il porto d'armi e le autorità indagano su come abbia acquistato il fucile a pompa impiegato nella sparatoria.
Quest'ultima è iniziata in un cantiere di Queen Street, l'arteria principale di Auckland, verso le 7:20 ora locale (circa le 9 di sera in Svizzera) quando la polizia ha ricevuto segnalazioni di spari. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo si è mosso attraverso il cantiere scaricando il fucile a pompa e poi "si è trincerato all'interno del vano dell'ascensore", dove avrebbe raggiunto livelli superiori, continuando a sparare prima di essere a sua volta colpito.
L'incidente è avvenuto poche ore prima dell'apertura della nona Coppa del Mondo femminile all'Eden Park di Auckland, evento co-organizzato da Australia e Nuova Zelanda.