Le testimonianze sono state raccolte dalla Bbc
MOSCA - Una decina di ex prigionieri ucraini detenuti in Russia, liberati nel corso degli scambi tra Kiev e Mosca, ha affermato di aver subito torture durante la reclusione, «comprese frequenti percosse e scosse elettriche». Lo riporta la BBC che ha intervistato donne e uomini passati dalle carceri russe, in particolare in una struttura di detenzione preventiva nella città di Taganrog, nel sud-ovest del Paese, vicino a Rostov.
«Uno schema coerente di estrema violenza e maltrattamenti» in cui i detenuti raccontano di essere stati «picchiati ripetutamente, anche ai reni e al torace, e sottoposti a scosse elettriche durante le ispezioni e gli interrogatori quotidiani».
Le guardie russe «minacciano e intimidiscono costantemente i prigionieri, alcuni dei quali hanno rilasciato false confessioni che sarebbero state usate come prova contro di loro nei processi».
Inoltre, si legge nelle testimonianze, «i prigionieri vengono costantemente lasciati denutriti e coloro che sono feriti non ricevono un'adeguata assistenza medica, con segnalazioni di detenuti che muoiono nella struttura».
Il governo russo non ha consentito a nessun ente esterno, comprese le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), di visitare la struttura che prima della guerra era adibita esclusivamente alla detenzione dei prigionieri russi. Il ministero della difesa russo non ha risposto a diverse richieste di commentare le accuse.
Dmytro Lubinets, difensore civico ucraino per i diritti umani e uno dei funzionari coinvolti nei negoziati di scambio con Mosca, ha affermato che nove ex detenuti su dieci raccontano di essere stati torturati durante la prigionia russa.