Il superboss di Cosa Nostra era ricoverato dall'8 agosto in un ospedale dell'Aquila
L'AQUILA - Matteo Messina Denaro è morto. Il superboss di Cosa Nostra è deceduto nelle prime ore di oggi, lunedì 25 settembre, all'ospedale San Salvatore dell'Aquila, dove era ricoverato dallo scorso 8 agosto. Aveva 61 anni.
Dall'inizio di settembre Messina Denaro si trovava in cure intense all'interno del reparto detenuti del nosocomio e da qualche giorno era in stato di coma irreversibile, per l'aggravarsi del tumore al colon retto al quarto stadio che lo affliggeva. Era stato lui stesso, nel testamento biologico, a stabilire le modalità del suo fine vita: nessun accanimento terapeutico, il distacco dell'alimentazione e non dell'idratazione.
Matteo Messina Denaro è stato per lungo tempo il latitante più ricercato d'Italia. Trent'anni in fuga dalla giustizia nonostante gli svariati ergastoli: come mandante delle stragi nelle quali persero la vita i giudici Falcone e Borsellino, per le bombe di Roma, Firenze e Milano ma anche per il sequestro e l'assassinio del piccolo Giuseppe Di Matteo e dell'agente di polizia penitenziaria Giuseppe Montalto.
Ora resta da capire quali saranno le prossime mosse dell'organizzazione criminale che il boss ha guidato fino all'arresto avvenuto a inizio 2023. Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, ospite domenica 17 settembre a Endorfine Festival a Lugano, ci aveva spiegato che «sono due gli interessi dell'organizzazione per il dopo. Il primo - che è un interesse per la verità preesistente - è continuare il tentativo di ristrutturare Cosa nostra, che come è noto in questo momento manca del suo vertice. Perché tutti i capi sono stati catturati o sono morti. Ma l'altra questione, che diventa importante, è la successione “nei beni“. Noi sappiamo che lui ha ancora - nonostante i sequestri e le confische che abbiamo fatto - un consistente patrimonio che è intestato a soggetti che non conosciamo. Ma che loro conoscono. Il problema sarà quindi chi riuscirà a impadronirsi delle ricchezze dell'ex latitante».
Proprio a de Lucia Messina Denaro, dopo la cattura, aveva detto: «Mi avete preso per la malattia, senza non mi prendevate». Al che de Lucia aveva risposto: «Intanto l'abbiamo presa».