Spunta l'ipotesi del pesticida che si trovava nell'azienda di famiglia
AVELLINO - Non sarebbe stata un'intossicazione da botulino l'origine della morte di Gerardina Cosano (46 anni), deceduta dopo aver mangiato una pizza in un ristorante di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Oggi sono attesi dal magistrato della Procura di Benevento, Maria Amalia Capitanio, gli esiti degli esami di laboratorio effettuati dall'Istituto superiore di sanità sugli alimenti sequestrati in pizzeria. Stando a indiscrezioni dei media locali emerge l'ipotesi di una infezione causata dalla manipolazione di prodotti destinati all'agricoltura, in grado di rilasciare sostanze chimiche pericolose, commercializzati da Angelo Meninno, marito della donna, e imprenditore agricolo attivo nel commercio di cereali.
Per appurare ciò saranno necessari ulteriori test che verranno eseguiti nelle prossime ore, e saranno soprattutto fondamentali i risultati dell'autopsia effettuata sul corpo della donna. Intanto l'inchiesta della Procura di Benevento ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati tre persone, e il ristorante - teatro della tragedia - è stato nel frattempo dissequestrato. La titolare aveva presentato, attraverso il suo legale, una memoria difensiva ai magistrati, nella quale indicava i nomi degli altri venti clienti che nella stessa serata avevano mangiato il condimento piccante senza aver subito alcun malore.