La polizia è intervenuta con forza per fermare il caos
RIO DE JANEIRO - Violenti scontri, la notte scorsa, allo stadio Maracaná di Rio de Janeiro, teatro dell'incontro di calcio tra Brasile e Argentina (0-1) per le qualificazioni ai Mondiali del 2026.
La partita è iniziata con quasi mezz'ora di ritardo a causa di gravi incidenti sugli spalti. I disordini sono iniziati mentre suonavano gli inni nazionali e in un settore occupato dai 3.000 ultras argentini presenti - la maggior parte dei quali mescolati con il pubblico locale - dove sono scoppiate risse con i tifosi brasiliani. La polizia è quindi intervenuta con forza per fermare il caos.
L'episodio ha ricordato i tafferugli a Copacabana in occasione della finale di Libertadores tra Boca Juniors e Fluminense.
Data la situazione, i giocatori argentini hanno lasciato il campo dirigendosi verso il luogo degli incidenti, mentre diversi spettatori argentini si sono lanciati nel terreno di gioco in cerca di protezione dalla repressione degli agenti.
A quel punto, il capitano della nazionale Albiceleste, Lionel Messi, si è rivolto all'arbitro, il cileno Piero Maza, e con gesti eloquenti ha annunciato che avrebbe allontanato la squadra dal campo e si è diretto con i compagni negli spogliatoi in attesa che fosse ripristinata la calma.
🔥 Momenti concitati nelle tribune del Maracaná quando la polizia brasiliana inizia a manganellare tifosi argentini inermi.
— Calcio Argentino (@CalcioArg) November 22, 2023
Questa la reazione del Dibu Martinez…
Eroe🎖️pic.twitter.com/85mw1on0uU