Il capo delle bande di Haiti ha respinto le trattative promosse dalla Comunità dei Caraibi (Caricom) in Giamaica.
PORT AU PRINCE - Parte in salita l'accordo sul futuro di Haiti raggiunto ieri in Giamaica nel vertice promosso dalla Comunità dei Caraibi (Caricom), perché dopo la diffusione del progetto di un Consiglio presidenziale di transizione e dell'intervento di una missione multinazionale, il capo delle bande criminali haitiane, Jimmy Chérizier, lo ha respinto, ribadendo di essere impegnato in una «rivoluzione sanguinosa».
In una conferenza stampa in cui si è presentato in tenuta militare e con un fucile mitragliatore Chérizier, leader dell'alleanza denominata «Vivre Ensemble» (Vivere Insieme) conosciuto come Barbecue, ha confermato che la sua è una battaglia «per liberare Haiti dai politici tradizionali e dagli oligarchi corrotti». Se la comunità internazionale continuerà sulla strada (intrapresa in Giamaica), ha indicato, «farà precipitare Haiti nel caos», portando un piccolo gruppo di politici tradizionali ad eleggere un presidente e un modello di governo per il Paese.
Dopo aver chiarito che «sono gli abitanti dei quartieri popolari e il popolo haitiano (...) che devono prendere in mano il destino e scegliere i propri leader», Chérizier ha lanciato un avvertimento alla missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mmas).
«Nessuno può spaventarci - ha sottolineato - né farci credere che saremo braccati nel nostro stesso Paese. Siamo i figli di Jean-Jacques Dessalines», leader dell'indipendenza haitiana del 1804. «Quando i nostri antenati combatterono per l'indipendenza ci chiamavano terroristi, come oggi».
«Non siamo venuti qui per mentire alla gente», ha concluso, aggiungendo: «Non stiamo facendo una rivoluzione pacifica. Stiamo facendo una rivoluzione sanguinosa nel Paese».