«Lanciati 27 attacchi in risposta ai tentativi di Kiev di danneggiare gli impianti energetici e industriali».
MOSCA - Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che nell'ultima settimana le forze russe hanno eliminato 6460 soldati ucraini. Nel suo bollettino settimanale, il dicastero aggiunge che nei combattimenti sono stati distrutti diversi mezzi militari ucraini, tra i quali tre carri armati Abrams di fabbricazione americana e tre Leopard tedeschi. Vengono inoltre confermate notizie dei giorni precedenti secondo le quali sono stati conquistati due villaggi nella regione di Kharkiv e uno in quella di Donetsk.
«In risposta ai tentativi del regime di Kiev di danneggiare gli impianti energetici e industriali russi, le forze armate della Federazione Russa hanno lanciato 27 attacchi» con droni e missili da mezzi aerei e marittimi, compresi gli ipersonici Kinzhal, si aggiunge nel bollettino. Tra gli obiettivi colpiti, afferma il ministero della Difesa, vi sono «impianti del settore energetico, imprese del complesso militare-industriale e l'infrastruttura ferroviaria dell'Ucraina», oltre a «sistemi di difesa aerea, arsenali, depositi di carburante, officine per la produzione e riparazione di imbarcazioni senza pilota e droni aerei e punti di schieramento temporaneo di formazioni nazionali e mercenari stranieri».
I morti russi, secondo gli ucraini - Ieri invece, come riportava Ukrinform, lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine riportava che «almeno 1'300 soldati russi sono stati uccisi o feriti in azione nelle ultime 24 ore».
Con questo nuovo bilancio giornaliero, aveva aggiunto, le perdite complessive subite in combattimento dalla Russia in Ucraina (inclusi i feriti) tra il 24 febbraio 2022 - giorno dell'invasione - e oggi sono salite a quota 478'730.
Attaccata raffineria russa - Durante la notte tra giovedì e oggi (venerdì), invece, diversi droni hanno attaccato la raffineria di petrolio First Plant nella regione russa di Kaluga, secondo canali Telegram e media russi citati da Ukrainska Pravda. Nel distretto di Dzerzhinsky sono state udite forti esplosioni, in seguito è scoppiato un incendio nell'area di un deposito petrolifero, riferisce il Moscow Times.
La raffineria era già stata attaccata il 15 marzo scorso, la capacità di raffinazione della First Plant è di 1,2 milioni di tonnellate all'anno. Un drone che volava in direzione della capitale russa è stato abbattuto nella regione di Mosca, ha dichiarato il sindaco Sergei Sobyanin.