Lo ha annunciato il capo delle forze armate di Kiev. Sale inevitabilmente la tensione con Mosca.
MOSCA - I primi militari francesi metteranno ufficialmente piede in Ucraina in tempi brevi. Ad annunciarlo è stato il capo delle forze armate di Kiev, Alexander Syrsky, che ha reso noto un accordo con Parigi per l'invio di «istruttori». Ma è inevitabile che, dopo gli scenari per uno schieramento di truppe occidentali più volte evocato dal presidente Emmanuel Macron, la notizia alimenti i timori di uno scontro diretto tra la Nato e Mosca, accompagnandosi all'invito insistentemente rivolto dal segretario generale Jens Stoltenberg ai Paesi membri di dare il via libera all'Ucraina per colpire il territorio russo con i missili da loro forniti.
Sono «già stati firmati i documenti che consentiranno presto ai primi istruttori francesi di visitare i nostri centri di formazione e di familiarizzare con le infrastrutture e il personale», ha scritto su Telegram Syrsky, riferendo di un incontro in video collegamento tra i ministri della Difesa dei due Paesi. «Difenderemo l'Ucraina quanto a lungo sarà necessario e con l'intensità che sarà necessaria, la pace non può essere la capitolazione di Kiev», ha affermato Macron, senza fare riferimento all'annuncio ucraino. Mentre una portavoce del ministero della Difesa di Parigi, interrogata dall'ANSA, si è mantenuta vaga. L'invio in Ucraina di «istruttori militari è una pista sulla quale continuiamo a lavorare con gli ucraini, in particolare per comprendere le loro esatte necessità», si è limitata a dire.
Parlando a Sofia, invece, Stoltenberg ha ribadito che l'Ucraina ha il diritto di colpire la Russia con missili di Paesi Nato, lamentando che Kiev attualmente «ha le mani legate a causa delle restrizioni all'uso delle armi» fornite dall'Occidente.
Quando ancora la notizia dei militari francesi non era stata resa nota, e quindi riferendosi solo alle parole di Stoltenberg, il Cremlino aveva accusato la Nato di essere caduta in «uno stato di estasi militare», essendo ormai «coinvolta direttamente» nel conflitto e intenta ad «innalzare il livello dell'escalation». Ma le parole del segretario generale hanno provocato reazioni opposte all'interno della stessa Unione europea. La Lituania, tra i convinti sostenitori della linea più dura verso Mosca, si è dichiarata favorevole all'uso dei missili occidentali contro la Russia, rilanciando l'accusa a Mosca di preparare «sabotaggi e azioni terroristiche in Europa», come aveva scritto tre settimane fa il Financial Times citando servizi d'intelligence occidentali.
Il premier spagnolo Pedro Sanchez, che con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato a Madrid un accordo bilaterale di sicurezza e promesso aiuti militari per 1,1 miliardi di euro, ha detto che non è previsto un uso di tali armi al di fuori dell'Ucraina. Intanto, l'Ungheria del premier Viktro Orban, che tre giorni fa aveva denunciato preparativi per «l'entrata in guerra dell'Europa», ha posto il veto al 14/o pacchetto di sanzioni della Ue contro la Russia.
La Polonia, nel frattempo, ha annunciato restrizioni alla circolazione dei diplomatici russi nel Paese come risposta a quella che ha definito «la guerra ibrida contro l'Europa» di Mosca. E quest'ultima ha annunciato che risponderà con misure che faranno «molto dispiacere» la dirigenza «russofoba» di Varsavia.
Sul campo, il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato la conquista di altri due villaggi ucraini: Netaylovo, nella regione di Donetsk, e Ivanovka, in quella di Kharkiv. Ma la Russia continua a subire attacchi di droni ucraini anche in profondità sul suo territorio. Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite a seguito dell'esplosione provocata da un velivolo senza pilota che si è schiantato su una stazione di servizio nella città di Livny, nella regione di Oryol. Mentre fonti dell'intelligence di Kiev citate dai media hanno detto che un altro drone ha percorso ben 1.800 chilometri per andare a colpire una stazione radar di rilevamento di bersagli a lungo raggio nella regione russa di Orenburg. Secondo il capo dell'amministrazione militare della regione di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, tre persone sono state uccise e sei sono rimaste ferite in un attacco russo ad un autolavaggio.