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ITALIA «È stato un evento distruttivo»

30.06.24 - 18:20
L'allerta meteo è scattata in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna
Protezione civile
Fonte Ats ans
«È stato un evento distruttivo»
L'allerta meteo è scattata in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna

TORINO - Frane, allagamenti, strade bloccate, telefoni in tilt, paesi isolati, colate di fango, sfollati a centinaia. L'ondata di maltempo che fra il pomeriggio del 29 e la notte del 30 giugno si è distesa in Italia sulle vallate alpine nord occidentali fra Piemonte e Valle d'Aosta ha lasciato dietro di sé una scia di danni, disagi e paura. Ora c'è apprensione nel Nord-est, dove è scattata l'allerta meteo in Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna.

«È stato un evento distruttivo», dice Francesco Pietrasanta, presidente dell'Unione montana della Valsesia, che pure è stata una delle zone meno colpite dal fenomeno. Gli elicotteri dei vigili del fuoco sono entrati in azione per evacuare circa trecento persone dalla sola Cogne, investita dall'esondazione dei suoi torrenti, poi altre 29 dai rifugi del Monte Rosa e 120 dall'Alpe Veglia, nella provincia di Verbano Cusio Ossola, dove il Tambach ha alluvionato Macugnaga.

C'è anche chi non ha voluto andarsene: «qui siamo in alpeggio e abbiamo gli animali, non possiamo lasciarli soli» spiega Cristina, dell'agriturismo Alpe Burki. A Locana (Torino) 37 fra italiani, tedeschi e francesi che stavano cenando in un ristorante si sono dovuti allontanare in fretta e furia dopo una frana e hanno pernottato in una struttura improvvisata per l'occasione.

A Cogne (Aosta) una trentina di campeggiatori si è salvata grazie all'ospitalità di una albergatrice. In venti sono rimasti bloccati a Ceresole Reale (Torino), dove erano saliti per un concerto. Fra Montanaro e San Benigno (Torino) i vigili del fuoco hanno recuperato una famiglia di vacanzieri dal Belgio composta da marito, moglie e bimba di tre mesi, sorpresi in auto dall'improvvisa ondata di piena del torrente Orco.

«Questa emergenza sta mettendo alla prova la Valle d'Aosta ma ha fatto emergere lo spirito di comunità, il senso del dovere e la grande professionalità di tutte le strutture impegnate senza interruzione», ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin. Cervinia è isolata e ha patito «danni ingenti» e, quanto pare, ci vorranno «settimane» prima di ripristinare la strada per Cogne. Matteo Salvini fa sapere che il Ministero delle infrastrutture (Mit) è pronto a intervenire «per quanto di competenza». In Piemonte il governatore Alberto Cirio ha contattato il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, e valuta di chiedere lo stato di emergenza. «Da ministro con delega alla Montagna - aggiunge Roberto Calderoli - sono pronto a dare il massimo supporto agli amministratori locali».

Nella sua lenta passeggiata in diagonale verso nord-est, dalla Valle di Susa e le valli di Lanzo fino al Verbano, il fronte temporalesco si è accanito sul Gran Paradiso, scaricando un nubifragio verso Cogne e, sul versante piemontese, verso la Valle Orco, dove su Noasca sono caduti 176 millimetri di pioggia in poche ore; hanno fatto il giro del web le immagini della cascatella del paese, molto conosciuta dai gitanti, trasformata in una spumeggiante valanga d'acqua. I pluviometri hanno registrato il record all'Alpe Veglia, nel Vco, con 226 millimetri.

Sulle pianure pedemontane del Canavese si è abbattuta una grandinata con chicchi di oltre 10 centimetri e Coldiretti lancia già l'allarme per grano e mais. L'intensità del fenomeno non deve però portare a credere che sia stato qualcosa di eccezionale: è l'avvertimento lanciato da Nello Musumeci, ministro della protezione civile, secondo il quale «dobbiamo ormai parlare di eventi ordinari ai quali, purtroppo, dobbiamo prepararci tutti, istituzioni e cittadini, in una seria attività di prevenzione». Ma Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra, va all'attacco: «Basta negazionismi, il governo dichiari lo stato di emergenza climatica».

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