L'uomo è ancora in fuga ed è attivamente ricercato
PARIGI - L'attentatore che questa mattina ha provocato un'esplosione seguita da un incendio alla sinagoga de La Grande-Motte, nel sud della Francia, aveva con sé una pistola. È quanto risulta dall'esame delle immagini della videosorveglianza studiate in queste ore dagli inquirenti.
L'uomo, tuttora in fuga e attivamente ricercato, aveva una pistola la cui canna si vede spuntare dalla bandiera palestinese che aveva legata alla vita. In testa, il fuggiasco aveva una "kefiah" rossa, tipico copricapo arabo. La pistola, da un primo esame degli esperti, sarebbe una 9 millimetri.
Il primo ministro francese, Gabriel Attal, arrivato questo pomeriggio a La Grande-Motte, ha visitato la zona dell'attentato alla sinagoga. Subito dopo, ha affermato davanti ai giornalisti presenti: «Abbiamo sfiorato un dramma assoluto».
Secondo il premier, dimissionario ma in carica per gli affari correnti, l'attentatore «ha incendiato diverse porte di ingresso della sinagoga, poi diverse auto. Era estremamente attivo, secondo le immagini della videosorveglianza», ha aggiunto, precisando che oltre 200 poliziotti e gendarmi sono mobilitati sulle sue tracce.
«Quello che è successo qui oggi, colpisce tutti i repubblicani del nostro paese. Ci indigna, ci disgusta e ci scandalizza» ha aggiunto Attal. «Se nella sinagoga ci fossero stati dei fedeli - ha aggiunto Attal - avremmo avuto delle vittime. I francesi ebrei sono stati presi di mira, attaccati, a causa della loro fede. Questo ci indigna perché sappiamo che gli atti antisemiti sono aumentati moltissimo».