E all'azione militare israeliana risponde il Premier libanese: «È una guerra di sterminio»
TEL AVIV - Da questa mattina IDF ha colpito più di 300 obiettivi di Hezbollah in Libano utilizzando decine di caccia provenienti da diverse squadriglie dell'aeronautica militare. I raid - afferma l'esercito - sono stati lanciati dopo che l'IDF ha individuato preparativi di Hezbollah per condurre massicci attacchi missilistici contro Israele.
«L'aggressione israeliana contro il Libano è una guerra di sterminio e un piano volto a distruggere i villaggi e le città libanesi», ha dichiarato il premier libanese Najib Mikati, secondo quanto riportato dal sito online del quotidiano libanese An-Nahar.
Mikati ha esortato «le Nazioni Unite e l'Assemblea Generale e i Paesi influenti... a scoraggiare l'aggressione (israeliana)».
«182 morti» - Intanto, il ministero della salute del Libano «chiede a tutti gli ospedali» nei distretti del sud e dell'est del Libano «di sospendere tutti gli interventi chirurgici non essenziali per fare spazio alle cure dei feriti a causa dell'aggressione israeliana in espansione sul Libano», si legge in una dichiarazione. Sempre secondo la stessa autorità, sono 182 le persone morte (727 i feriti) negli attacchi israeliani nel sud del Paese.
Herzog: «Non vogliamo la guerra» - Il presidente israeliano Isaac Herzog dal canto suo - stando a quanto riferisce il Times of Israel - ha dichiarato che Israele non vuole la guerra, ma «ha il diritto e il dovere di proteggere il suo popolo, dagli attacchi del gruppo Hezbollah che ha base in Libano».
«Hezbollah stocca e lancia missili da aree e abitazioni civili. Migliaia di razzi a lungo raggio sono conservati in case, salotti, camere da letto e cucine, con l'unico scopo di uccidere il nostro popolo», ha aggiunto.
Herzog ha concluso chiedendo: «Accettereste una situazione simile nelle vostre case o in quelle dei vostri vicini? Quale nazione tollererebbe che i propri cittadini vivano sotto una tale minaccia da un paese confinante?».