Il premier ungherese Viktor Orban sostiene che l'Ue voglia «ricattare» chi si «oppone all'immigrazione»
BUDAPEST - Con il Recovery Plan l'Unione europea «vuole ricattare chi si oppone all'immigrazione», secondo il premier ungherese Viktor Orban.
Il Capo di Stato ha poi ribadito che non ci sarà «accordo senza criteri oggettivi e la possibilità di fare ricorso».
L'Ungheria, che lunedì ha posto il suo veto sul piano di rilancio europeo per uscire dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus (insieme alla Polonia), sostiene che una volta che sarà adottato «non ci saranno più ostacoli per vincolare gli Stati membri ai meccanismi di sostegno all'immigrazione».
Il primo ministro sloveno ha nel frattempo annunciato il suo sostegno al veto di Ungheria e Polonia sul Recovery Plan. "«olo un organo giudiziario indipendente può dire cos'è lo Stato di diritto, non una maggioranza politica», ha scritto Janez Jansa in una lettera inviata ieri al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e di cui l'agenzia France Presse ha preso visione.
Ieri, invece, il Ministro degli Affari europei tedesco e presidente di turno del Consiglio Ue, Michael Roth, ha appellato alla responsabilità: «Chiedo a tutti, nell'Ue, di essere responsabili, non è tempo di veti ma di agire velocemente e in uno spirito di solidarietà. In caso di blocco, gli europei pagherebbero un prezzo alto. Restiamo impegnati a risolvere le questioni "pendenti" al più presto».