Storia di una nazione non riconosciuta dalla comunità internazionale
TIRASPOL - Non moldavi, ma della Transnistria. Parliamo dello Sheriff Tiraspol, la squadra che nei playoff di Champions League ha liquidato 3-0 la Dinamo Zagabria e rappresenta lo stato separatista, che si è autoproclamato autonomo all’inizio degli anni Novanta.
Tra l’Ucraina e la Moldavia c’è una striscia abitata da circa mezzo milione di persone e che è governata da un’amministrazione autonoma filo-russa non riconosciuta dalla comunità internazionale. La sua istituzione è il frutto di una storia iniziata più di 100 anni fa: nel 1918, quando il Direttorato di Ucraina, a quel tempo indipendente, proclamò la sua sovranità sulla parte sinistra del fiume Nistro. Per anni la striscia fu scenario di spaccature e riassegnazione dei territori, ma nel 1992, in seguito a una battaglia sanguinosa durata quattro mesi, i transnistriani ottennero l’istituzione di una repubblica di fatto indipendente, riconosciuta però come parte della Moldavia.
La capitale della Transnistria è Tiraspol, città in cui nel 1993 è stato fondato il conglomerato Sheriff da Viktor Gushan e Ilya Kazmaly. Il gruppo ha prosperato grazie ai suoi legami con la politica, iniziando dal primo presidente Igor Smirnov e sostenendo poi, nel 2016, l’elezione dell'attuale leader Vadim Krasnoselsky. A oggi Sheriff possiede l’unica rete televisiva privata della regione e l’unica azienda di telefonia mobile. Ma non solo: supermercati, concessionarie, una casa editrice. E ha istituito il partito Rinnovo, a maggioranza russa.
Dal 1997 lo Sheriff Tiraspol è anche presente nel mondo calcistico e ha vinto 19 dei 21 campionati moldavi disputati. Vittorie che gli assicurano una presenza stabile nei turni preliminari delle coppe europee e qualche apparizione ai gironi di Europa League.