La proposta di accantonare il voto di legge è passata con 154 favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti
Alessandro Zan ha parlato di «tradimento» da parte di coloro che hanno deciso di seguire «le sirene sovraniste»
ROMA - Si è oggi fermato al Senato l'iter del disegno di legge contro l'omotransfobia, definito DDL Zan. Il voto per l'approvazione del testo è infatti stato accantonato in quanto è stata approvata una richiesta presentata da Lega e Fratelli d'Italia, che hanno chiesto di procedere con il "non passaggio all’esame degli articoli".
L'opzione, che era stata recentemente definita "tagliola", è passata con 154 favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti. Visto l'esito del voto segreto rispetto alle volontà espresse pubblicamente, il primo firmatario e deputato del PD Alessandro Zan ha parlato di un «tradimento» da parte di chi «ha deciso di seguire i sovranisti». Sulla carta, infatti, il centrosinistra avrebbe dovuto avere la meglio.
Sebbene il centrodestra abbia dichiarato di essere disposto a negoziare ancora e raggiungere un compromesso, la situazione non appare rosea per il PD e gli altri promotori, che sostengono che il voto odierno abbia compromesso l'approvazione della legge.
Il Disegno di legge, lo ricordiamo, interviene contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo. Era stato approvato dalla Camera lo scorso novembre, per poi bloccarsi in Senato visti gli attriti di alcune frange ostruzioniste. La legge ha provocato questi giorni un ampio dibattito tra il PD e un fronte composto da Lega e Fratelli d'Italia. I primi chiedevano il mantenimento del testo originale, altri, invece, chiedevano la rimozione di alcuni punti contesi (tra cui la definizione di identità di genere e l'istituzione di una giornata nazionale contro l'omotransfobia).
In ogni caso, in seguito al voto odierno, bisognerà ricominciare da zero.