Il segretario generale della Nato: «Ciò che accade in Asia è importante per la Nato»
SEUL - Missione orientale per il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Se l'Alleanza, infatti, resta a trazione euro-atlantica (lo impone il trattato di Washington), ora che il quadro geostrategico globale si complica, il rapporto con i quattro partner asiatici più vicini - Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda - si fa ancora più importante. Stoltenberg è partito da Seul. Dove ha esortato il governo a fare di più sul fronte del sostegno militare all'Ucraina.
Le parole di Stoltenberg - Il ragionamento è il seguente: i paesi che credono nella libertà, nella democrazia e in un ordine internazionale basato sulle regole «devono restare uniti». Parlando agli studenti dell'Istituto di studi avanzati CHEY, Stoltenberg ha sottolineato che «ciò che accade in Europa è importante per l'Indo-Pacifico e ciò che accade in Asia è importante per la Nato».
Insomma, Asia ed Europa potranno essere lontane ma i problemi ormai sono comuni, tanto che due teatri d'azione apparentemente slegati, come l'Ucraina e la Corea del Nord, possono invece avere implicazioni per entrambi i continenti. «Sappiamo che Pyongyang sta fornendo supporto militare agli sforzi bellici russi con razzi e missili e questo sottolinea quanto siamo interconnessi», ha detto Stoltenberg nel corso della visita, che lo ha portato a incontrare il presidente Yoon Suk Yeol e il ministro degli esteri Park Jin.
180 carri armati K2 Black Panther per Varsavia - La Corea del Sud d'altra parte è diventata un fornitore importante di sicurezza. Varsavia ha da poco firmato un mega contratto per la consegna chiavi in mano di 180 carri armati K2 Black Panther - considerati secondi solo ai Leopard tedeschi per qualità e versatilità - con la promessa di acquistarne altri 800 previa localizzazione della produzione in Polonia (nell'intesa si parla anche di pezzi di artiglieria e 48 caccia FA-50). Una commessa pesante che ha creato non pochi malumori in Europa.
In tutto questo Seul, pur esprimendo sostegno a Kiev, ha dato solo assistenza umanitaria, poiché la legge sudcoreana vieta la fornitura diretta di armi ai paesi in conflitto e dunque «è difficile» che possa impegnarsi di più così come chiesto dal segretario generale. Si vedrà.
Il tour - Stoltenberg prosegue con una tappa in Giappone, dove vedrà il premier Fumio Kishida e farà un discorso all'università Keio di Tokyo. È chiaro che «l'interconnessione» tra Nato e partner asiatici passa anche (e soprattutto) dal rapporto con la Cina, definito «una sfida» dal nuovo concetto strategico dell'Alleanza (e ribadito da Stoltenberg proprio a Seul).
Un dettaglio che naturalmente non sfugge a Pechino. «Cooperiamo con tutti i paesi del mondo, non siamo una minaccia per gli interessi di nessuno: semmai è la Nato a dover mettere da parte la mentalità da Guerra Fredda», ha rimarcato la portavoce del ministero degli esteri cinese Mao Ning.