Il prescelto da Trump quale speaker della Camera ha preso un voto in meno di ieri, ma non molla: «Resto in corsa»
WASHINGTON - Il repubblicano Jim Jordan è stato bocciato anche alla seconda votazione per l'elezione dello Speaker della Camera. Il candidato conservatore, fedelissimo di Donald Trump, ha ottenuto 199 voti, uno in meno dei 200 della prima tornata di voto e meno dei 217 necessari.
A votare contro Jordan sono stati 22 repubblicani.
Si tratta di una bocciatura pesante, che lascia i repubblicani e la Camera nel caos: sono ormai 15 giorni che manca uno speaker, di fatto paralizzando l'attività in un momento cruciale fra le richieste di aiuti per Israele e Ucraina e in vista dello shutdown. Non è chiaro come i repubblicani intendano ora muoversi per sbloccare l'impasse che si è venuta a creare.
Jordan, dal canto suo, non demorde: «Resto in corsa», ha dichiarato.