Il governo laburista non sposa l'idea, che solletica invece Bruxelles
LONDRA - Chiusura immediata del governo laburista britannico all'idea - non esclusa dai vertici dell'Unione europea - di un ipotetico accordo doganale "paneuropeo" allargato anche al Regno Unito del dopo-Brexit come parte di quel "reset" delle relazioni con Bruxelles auspicato dal premier Keir Starmer per alleggerire barriere e regolazioni commerciali.
«Non abbiamo alcuna intenzione» di rientrare in qualunque unione doganale, ha tagliato corto Nick Thomas-Symonds, ministro incaricato del dossier del post-Brexit, in risposta a dichiarazioni rilasciate alla BBC ieri a margine del suo intervento al Forum economico mondiale (WEF) di Davos da Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea per le relazioni inter-istituzionali e le prospettive strategiche, incaricato del dialogo con Londra (e con Berna).
Dichiarazioni in cui Sefcovic - anche alla luce delle sfide ai commerci internazionali della nuova amministrazione americana di Donald Trump - aveva aperto spiragli su un'adesione di Londra alla Convenzione Pan-Euro-Mediterranea (PEM). Vale a dire a uno spazio doganale con partner esterni all'Unione, inclusi Algeria, Egitto e Marocco, che prevede alcune regole comuni per facilitare gli scambi.
Il vicepresidente slovacco della Commissione aveva aggiunto di ritenere che «la palla fosse in campo britannico», mentre fonti mediatiche avevano raccolto voci di consultazioni al riguardo fra il governo Starmer e rappresentati del business.
Ma Thomas-Symonds ha replicato secco che l'adesione alla PEM è fuori questione, pur dicendosi incoraggiato dal «tono positivo e costruttivo» di Sefcovic. Non senza aggiungere che il reset auspicato dal Labour, dopo il suo ritorno al potere seguito nel luglio scorso a 14 anni di governi Tory, non dovrà oltrepassare «le linee rosse» fissate dallo stesso premier: ossia il rifiuto di rimettere in discussione non solo la Brexit, ma pure l'uscita del Regno dal mercato unico, dall'unione doganale o dal circuito della libera circolazione delle persone.