Partecipano governi, imprese e organizzazioni. Diverse le misure per aumentare le possibilità di riciclo del materiale
Greenpeace critica: «È un'occasione mancata, è necessario un cambiamento di sistema»
BRUXELLES - È stato firmato oggi un patto europeo sul riciclo della plastica. I firmatari includono circa novanta istituzioni, tra cui governi, imprese, organizzazioni di settore e industria del riciclo.
Tra le misure principali si nota la volontà di progettare tutti gli imballaggi in plastica e i prodotti in plastica monouso in modo che siano riutilizzabili e riciclabili. Inoltre, sono stati messi in evidenza diversi obiettivi da raggiungere entro il 2025, tra cui il ridurre i prodotti e gli imballaggi in plastica vergine di almeno il 20%, aumentare la capacità di raccolta, selezione e riciclaggio del 25% e arrivare al 30% di materie plastiche riciclate (in peso) per azienda.
Il patto è stato proposto dal ministro dell'ambiente olandese Stientje van Veldhoven, per contrastare il problema presente davanti agli occhi di tutti: in Europa vengono prodotte annualmente circa 65 milioni di tonnellate di plastica, di cui 40% per l'imballaggio.
La nota organizzazione ambientalista Greenpeace ha definito il patto come un'occasione mancata. Secondo loro, l'accordo si incentra troppo sul riciclaggio. Serve invece un cambiamento di sistema per affrontare questo problema.
La partecipazione al patto è di fatto volontaria, ma tutti i firmatari hanno mostrato l'intenzione di voler monitorare e segnalare i progressi raggiunti di anno in anno.