Lanciato oggi il referendum contro la misura prevista nel Preventivo 2025. Oltre 30mila persone sarebbero toccate dai tagli.
BELLINZONA - Era già stato annunciato prima dell'approvazione da parte del Gran Consiglio del tanto discusso Preventivo 2025. Ora c'è l'ufficialità: il comitato "Stop ai tagli", di cui fanno parte i sindacati e i partiti progressisti, ha lanciato oggi un referendum per opporsi ai tagli di 10,5 milioni ai sussidi di cassa malati votati dal Parlamento lo scorso 12 dicembre.
«L'ultima preoccupazione della politica» - «Innanzitutto bisogna sottolineare che l'aumento dei premi di cassa malati è la principale preoccupazione delle economie domestiche svizzere», ha sottolineato a Tio.ch il co-presidente del PS Fabrizio Sirica. Una situazione che colpisce tutto il paese ma che è particolarmente problematica nel nostro cantone in quanto «in Ticino abbiamo i salari più bassi. La situazione è diventata assolutamente insostenibile».
Il Parlamento però sembra aver imboccato una strada diversa in nome del contenimento delle spese. «Bisognerebbe investire per sostenere la popolazione, invece quello che fa la maggioranza del Parlamento è l'opposto», continua Sirica. E ancora: «È la prima preoccupazione della popolazione, ma sembrerebbe essere l'ultima per la maggioranza della politica».
Chi colpirà la misura di risparmio? - Dati alla mano, le misure votate settimana scorsa colpiranno circa 30mila persone. «Si tratta di un importante peggioramento della situazione finanziaria di molte famiglie: da un lato diminuiscono i sussidi, dall'altro aumentano i premi». Ma non è tutto. «2'500 persone si vedranno togliere completamente l'aiuto statale, un impatto ancora più importante».
Si tratta quindi di «un problema sociale grave che la politica non solo non affronta ma peggiora». Il passo del referendum è stato quindi automatico. «Un passo dovuto e lo dimostrano gli attori che si sono uniti. Nel comitato partecipano 17 sigle tra partiti, sindacati e associazioni».
Tagli o contenimento? - Ma rovesciamo la prospettiva. Il Consigliere di Stato Christian Vitta, al momento della presentazione del preventivo, lo scorso fine di settembre, invitava a usare la terminologia giusta («non stiamo parlando di tagli dei sussidi ma di un contenimento dell'aumento del volume di spesa destinato ai sussidi»). Una "correzione" che non va giù a Sirica. «Possono raccontarla come vogliono, ma quello che conta è che le persone alla fine del mese vedranno un peggioramento netto della propria situazione finanziaria. E aggiungerei che a essere più colpito è il ceto medio, indebolendo ancora di più il potere d’acquisto di una fascia della popolazione già fortemente sotto pressione».