L'ambasciata cinese a Canberra ha reagito parlando di accuse infondate, ipocrisia e grave interferenza
CANBERRA - La Cina ha reagito con particolare irritazione al piano dell'Australia di attrarre aziende da Hong Kong, oltre a offrire fino a 10 mila visti a studenti e professionisti, in una significativa escalation delle tensioni bilaterali, legata alla crescente preoccupazione globale per le nuove leggi di sicurezza nazionale introdotte da Pechino nell'ex colonia britannica.
Un'escalation segnata da un duro comunicato dell'ambasciata cinese a Canberra che parla di accuse infondate, ipocrisia e grave interferenza. «Esortiamo la parte australiana a smettere d'intromettersi negli affari di Hong Kong e negli affari interni della Cina, sotto qualsiasi pretesto o in qualsiasi modo», ha dichiarato un portavoce.
Il primo ministro australiano Scott Morrison ha anche annunciato la sospensione del trattato di estradizione con Hong Kong, in risposta alla nuova legge che, attraverso un opaco sistema di giustizia penale, potrebbe vedere penalizzati in Cina atti di dissenso commessi in Australia.
La posizione australiana combina i fini umanitari di protezione dei diritti umani con evidenti interessi economici. Con l'obiettivo di attrarre talenti che cercano di lasciare Hong Kong, a migliaia di studenti e professionisti viene offerto un percorso accelerato alla cittadinanza australiana e il diritto garantito di lavorare nel Paese.
I cittadini di Hong Kong già in Australia con visti temporanei, di studio o professionali, avranno immediatamente diritto a un'estensione di cinque anni dei loro presenti permessi di residenza. Ai futuri studenti e professionisti di Hong Kong sarà anche offerto un visto esteso di cinque anni, con l'obiettivo di attrarre i migliori talenti.