Al centro della discussione la raccolta d'informazioni senza il consenso degli utenti
Amazon non ci sta: «La protezione della privacy dei nostri clienti è sempre stata una priorità assoluta»
PARIGI - L'Authority di Internet (CNIL) in Francia ha annunciato oggi di aver condannato Google e Amazon a pagare multe rispettivamente di 100 milioni e 35 milioni di euro.
Il motivo? Il mancato rispetto della legislazione sui cookies, i file rilasciati dai siti agli utenti per registrare dati e impostazioni personali in relazione ai servizi che il sito offre.
Gli illeciti rilevati «violano la privacy degli utenti di Internet nella loro vita digitale quotidiana» secondo la CNIL, in quanto «permettono la raccolta di informazioni sulle persone senza il loro consenso per poter successivamente offrire loro "pubblicità mirata"».
Inoltre, i banner informativi visualizzati durante la visita ai siti non contenevano, al momento dei controlli della CNIL, «informazioni sufficientemente chiare affinché l'utente sappia a cosa servono questi cookie e come può rifiutarli».
Oltre alle multe, la CNIL ha richiesto alle aziende di modificare i propri banner informativi «entro tre mesi», con una penale di 100'000 euro al giorno dopo la scadenza di tale periodo.
Amazon, dal canto suo, ha rapidamente risposto all'annuncio rilasciando un comunicato: «Non siamo d'accordo con la decisione dell’autorità francese CNIL. La protezione della privacy dei nostri clienti è sempre stata una priorità assoluta per Amazon. Aggiorniamo continuamente le nostre procedure sulla privacy assicurandoci di soddisfare le esigenze e le aspettative in continua evoluzione di clienti e delle autorità, nonché di rispettare pienamente tutte le leggi applicabili in ogni paese in cui operiamo».