Innovatrice e leader, l'azienda sudcoreana cede alla pressione cinese e lascia per concentrarsi sulla domotica
SEUL - Un tempo innovatore e ora... disertore. L'azienda sudcoreana LG ha deciso di mettere la parola fine alla produzione di smartphone in una sofferta decisione, comunicata qualche giorno fa.
La produzione cesserà definitivamente il 31 luglio, anche se la vendita delle giacenze molto probabilmente continuerà anche nei mesi successivi, scrive la CNN che stima che l'azienda lasci dietro di sé una fetta di mercato, minoritaria ma non trascurabile, del 2%.
Le motivazioni alla base della decisione definita strategica «è l'incredibile competitività del settore», in questo modo - spiega LG in nota - «sarà possibile deviare le risorse nella domotica, robotica e intelligenze artificiali».
L'azienda è stata una delle apripista del mercato degli smartphone e anche uno dei massimi produttori (e il primo in assoluto nel 2013), stando dati di Strategic Analytics. Un primato che è però crollato - soprattutto in Asia - in seguito all'assalto della concorrenza cinese, come Xiaomi, Huawei e Oppo.
LG mantiene comunque una certa popolarità in Occidente e soprattutto negli Stati Uniti, dove è tutt'ora terza dietro ad Apple e Samsung. Stando agli analisti è probabile che sarà proprio quest'ultima a rempire il buco lasciato dalla connazionale.
Fra le innovazioni degne di nota introdotte dal marchio citiamo la camera ultrawide, diventata standard di gamma, e l'idea del telefono curvo e flessibile (il Flex) lanciata proprio durante l'inizio della sua parabola discendente.