È la raccomandazione del Fondo monetario internazionale. «L'urgenza richiede anche pazienza».
MARRAKECH - Il Fondo monetario internazionale (Fmi) raccomanda all'Europa di mantenere ai livelli attuali i tassi di interesse, rimandando i tagli, per domare definitivamente l'inflazione visto che in generale, nella lotta alla crescita dei prezzi, «è meglio sbagliare a fare un poco di più che a fare meno».
È quanto scrive in un'analisi il direttore del dipartimento Europa del Fmi Alfred Kammer, nei giorni del vertice mondiale in corso a Marrakech. «Il tempo per tagli dei tassi alla fine arriverà», afferma l'esperto. «In quel caso è meglio che tali tagli non comportino marce indietro. Quel momento non è ora. L'urgenza richiede anche pazienza».
«Gli effetti della stretta monetaria iniziano a farsi sentire in Europa e le critiche inevitabilmente salgono», ma «le banche centrali non devono battere ciglio» per evitare di terminate la lotta all'inflazione troppo presto. Diminuire i tassi «sarebbe un costoso errore che l'Europa può e deve evitare».
I governi e le autorità politiche dell'Europa «possono e dovrebbero aiutare» le banche centrali nella lotta all'inflazione «riducendo gli ancora alti deficit per ricostruire o preservare i 'cuscinetti' di risorse» nei bilanci pubblici «in modo da aiutare a riportare l'inflazione verso il basso più velocemente».
L'Fmi vede il ritorno dell'inflazione in Europa all'obiettivo del 2% «a un certo punto del 2025». «Prima di allora, la crescita dei salari nominali salirà, recuperando una parte del reddito da lavoro perso», si dice convinto Kammer. Inoltre poiché le «politiche di stretta diminuiranno la domanda interna, gli utili delle aziende dovrebbero comprimersi e aiutare a mitigare l'impatto di una più veloce crescita dei salari sull'inflazione».