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STATI UNITIL'anno nero del dollaro

30.12.23 - 18:15
La perdita è stata del 2,7%, la peggiore dall'inizio della pandemia
Depositphotos (magann)
Fonte Ats Ans
L'anno nero del dollaro
La perdita è stata del 2,7%, la peggiore dall'inizio della pandemia

WASHINGTON - Il dollaro chiude un anno nero, il peggiore dal 2020. Il biglietto verde ha pagato a caro prezzo l'atteso taglio dei tassi di interesse da parte della Fed e ha perso - secondo il Bloomberg Dollar Spot Index - il 2,7%, il calo maggiore dall'inizio della pandemia.

La debolezza del dollaro potrebbe continuare anche nel 2024 con il materializzarsi dell'allentamento della politica monetaria della banca centrale americana e le elezioni per la Casa Bianca. Secondo alcune stime, il dollaro l'anno prossimo potrebbe infatti perdere terreno nei confronti di tutte le valute del G10, con la maggiore parte delle perdite nella seconda parte del 2024. Cali che, se si verificassero, non minerebbero comunque la posizione del dollaro come valuta di riferimento.

Il biglietto verde ha perso slancio soprattutto nel quarto trimestre del 2023, quando è apparso chiaro che la Fed aveva ormai finito con la sua campagna di rialzi e si apprestava a ridurre il costo del denaro. Gli analisti prevedono al prima sforbiciata già in marzo: i tagli continueranno nel corso dell'anno fino a raggiungere, secondo le stime, un totale di 100-150 punti base. A pesare sulla valuta americana è anche la prospettiva che altre banche centrali, quali la Bce, lasceranno i tassi di interessi a livelli elevati, intraprendendo la via di un allentamento della politica monetaria dopo la Fed.

Guardando al 2024, sul dollaro si faranno sentire anche le elezioni presidenziali americane. Il voto ha storicamente un impatto sul biglietto verde nei mesi che lo precedono. E quest'anno le conseguenze potrebbero essere anche maggiori alla luce della polarizzazione della politica americana e dell'incertezza che regna nella campagna elettorale, dove Donald Trump domina nonostante i 91 capi di accusa mossi nei suoi confronti.

L'ex presidente è la maggiore incognita sul voto 2024, una votazione storica sulla quale è destinata a giocare un ruolo cruciale la Corte Suprema chiamata in causa a decidere sull'immunità presidenziale dei Trump e soprattutto sulla sua eleggibilità. Sul dollaro potrebbero comunque farsi sentire anche fattori geopolitici, dalle tensioni in Medio Oriente all'evoluzione del ruolo dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Per gli Stati Uniti un dollaro più debole potrebbe tradursi in una spinta alle esportazioni e favorire le multinazionali, rendendo meno costosa la conversione in dollari dei profitti realizzati all'estero.

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COMMENTI
 

Nikko 11 mesi fa su tio
Ogni medaglia ha sempre due facce, nonché il suo bordo… E i vari punti di osservazione mostrano realtà molto diverse ma sempre estremamente pertinenti…

Nikko 11 mesi fa su tio
Risposta a Nikko
… Il calo del valore del dollaro può diventare un grande vantaggio per le esportazioni USA e quindi può favorire la creazione di molti posti di lavoro…

Nikko 11 mesi fa su tio
Risposta a Nikko
… Questa potrebbe essere un’evoluzione determinante anche per le elezioni di novembre…

Nikko 11 mesi fa su tio
Risposta a Nikko
… ma potremo trarre il relativo bilancio solo alla fine del 2024…

Ciulindo.47 11 mesi fa su tio
Il modo di produzione capitalistico ha esaurito la sua funzione storica e segue una dinamica autodistruttiva. Benché le cause del suo tracollo siano da ricercare nel meccanismo di riproduzione del plusvalore, le forme si manifestano mediante la drastica diminuzione della quantità di denaro accumulata. La pseudoscienza economica della borghesia fa apparire il denaro come oggetto dotato di determinati poteri in grado di condizionare produzione e scambio e, quindi, la produzione della ricchezza. La crisi del dollaro come moneta internazionale, l'inflazione e la crisi del debito, tutti fenomeni strettamente interconnessi, sono la rappresentazione del collasso del capitalismo.

IsReal 11 mesi fa su tio
Io sono contento se stampano e se trovano il sistema per farci godere anche a noi poveri coloni in Europa.. Gli umani hanno fallito tante volte... sarà ora di chiedere alle intelligenze artificiali

S.L. 11 mesi fa su tio
Ormai è carta straccia. Fine dell’ egemonia! Anche gli USA, se vogliono qualcosa, dovranno imparare a pagare. Non basta stampare moneta.
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