Il Ceo di Sunrise è oltremodo positivo per quanto riguarda l'azione di risarcimento danni per oltre 350 milioni.
Il numero uno della compagnia è forte di una sentenza emessa dal Tribunale federale. «Si tratta solo di determinare l'ammontare dei danni».
BERNA - L'operatore telecom Sunrise è certo d'imporsi nell'azione di risarcimento danni per oltre 350 milioni di franchi contro Swisscom. «Le chance di successo sono del 100%», afferma il suo direttore André Krause in un'intervista pubblicata nell'edizione di domani della Handelszeitung, di cui l'agenzia finanziaria AWP ha letto l'anteprima.
«La questione infatti non è di sapere se Swisscom ci abbia causato un torto. Questo è già stato stabilito l'anno scorso dal Tribunale federale (TF). In realtà si tratta solo di determinare l'ammontare dei danni subiti», afferma il Ceo.
Ma quando pensa che la vicenda troverà un epilogo con una decisione dell'ultima istanza giudiziaria?, chiede il giornalista. «Spero ancora prima del mio pensionamento», risponde il direttore del gruppo, nato nel 1970. Non sarà certo Sunrise a voler andare fino al TF: «Abbiamo segnalato più volte che siamo pronti a discutere. Tuttavia, posso capire che Swisscom voglia ricorrere ai tribunali, anche nei confronti dei propri azionisti», aggiunge il cittadino tedesco.
L'azione di risarcimento danni risale alla metà dello scorso mese. Sunrise ha fatto causa a Swisscom, di cui la Confederazione detiene la maggioranza del capitale, nel quadro degli abusi commessi da quest'ultima sul mercato dei servizi ADSL. Sulla base di una sentenza del TF, il numero due elvetico del settore delle telecomunicazioni ha chiesto al suo concorrente un risarcimento danni per 350 milioni di franchi più interessi.
La vicenda è annosa. Nel novembre 2009, la Commissione della concorrenza (COMCO) aveva appioppato al principale operatore del Paese una multa di 220 milioni di franchi, per illeciti sul mercato dell'internet a banda larga (ADSL) commessi fra il 2001 e il 2007 con la sua politica dei prezzi. Praticando una compressione dei margini, la società ha impedito a Sunrise di gestire queste attività in modo redditizio.
Swisscom era attivo da una parte come fornitore di ADSL e dall'altra come fornitore per gli altri operatori. Questi ultimi infatti avevano bisogno delle sue prestazioni per essere in grado di proporre il necessario servizio a banda larga. La società esigeva però prezzi troppo elevati rispetto a quelli fatturati ai clienti finali. In poche parole, ha intralciato i suoi concorrenti proponendo un servizio indispensabile a un costo eccessivamente alto.
Swisscom ha dapprima presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro la decisione della COMCO, vedendosi ridotta la multa a 186 milioni ma confermata la condanna, e poi al TF. I giudici losannesi, il 9 dicembre 2019, si sono però allineati al TAF.
A seguito del definitivo verdetto da parte della giustizia, Sunrise ha incaricato una società di consulenza di calcolare i danni subiti, a livello di perdita di quote di mercato e mancati guadagni per ADSL, telefonia fissa e mobile. La somma stimata si eleva a 457 milioni, ma anticipando la prescrizione ormai scattata per parte dei fatti rimproverati, la compagnia ha presentato il 15 maggio al Tribunale del commercio di Berna un'azione di risarcimento danni pari a 350 milioni più interessi. Swisscom si era limitata a dichiarare che "verificherà le pretese avanzate".