Sergio Ermotti saluterà dunque il colosso bancario dopo un trimestre in crescita
ZURIGO - Il CEO di UBS Sergio Ermotti si congeda con risultati intermedi in crescita. Nel terzo trimestre, la grande banca svizzera, il cui cambio al vertice è ormai imminente, ha guadagnato di più rispetto all'anno precedente, superando anche le aspettative degli esperti.
L'utile netto, indica oggi in un comunicato il leader elvetico del settore, è raddoppiato su base annua a 2,1 miliardi di dollari. Dal canto suo, l'utile ante imposte si è attestato a 2,6 miliardi, contro gli 1,4 miliardi dello stesso periodo del 2019.
L'istituto finanziario ha largamente battuto le stime formulate dagli analisti consultati dall'agenzia finanziaria AWP. I motivi principali del chiaro incremento degli utili sono da ricercare in ricavi operativi nettamente superiori e in incassi una tantum, come la vendita della sua piattaforma per la transazione di fondi a Clearstream, controllata di Deutsche Börse. Tale operazione ha consentito di incassare 600 milioni.
Tra luglio e settembre, gli averi amministrati da UBS sono saliti da 3588 a 3807 miliardi, il che rende la banca il maggiore gestore patrimoniale al mondo. Buone notizie pure per gli azionisti: il consiglio d'amministrazione ha infatti dato il via libera al versamento della seconda tranche - di 0,365 dollari - del dividendo, che dovrebbe avvenire il 27 novembre.
Per quanto riguarda le previsioni sull'immediato futuro, la banca non si è sbilanciata, affermando che la situazione è resa incerta dalla pandemia di Covid-19. Quello che è sicuro è che dal 1° novembre UBS avrà un nuovo numero uno, nella persona dell'olandese Ralph Hamers, ex ING. Ermotti passerà al riassicuratore Swiss Re, del quale diventerà presidente del cda.