Si chiama M-Check e tiene in considerazione il benessere degli animali e le emissioni, con scoperte anche sorprendenti
ZURIGO - Dopo il valore nutrizionale del Nutriscore, sugli scaffali di Migros arriva un nuovo indicatore, questa volta relativo alla sostenibilità.
Si chiama M-Check e tiene in considerazione il benessere degli animali (per i prodotti di origine animale) e le emissioni di CO2, entrambi si basano su una scala numerica a stelline, da 1 a 5.
Per la valutazione, Migros si appoggia su partner esterni. Fra i criteri di valutazione, la quantità di CO2 generato per chilo di prodotto, e la qualità di vita degli animali (in base a 10 criteri).
Il nuovo indicatore, scrive la catena di vendita al dettaglio in una nota, sarà disponibile su 250 prodotti di marchi propri, l'obiettivo è quello di renderlo standard per tutti prodotti a marchio Migros.
Un impegno, quello del dettagliante, che mette la trasparenza davanti a tutto e che rischia di far pensare più di un consumatore. «Non siamo sostenibili al 100%, ma trasparenti sì!», è lo slogan della campagna.
Carne "tartassata"? - Scorrendo le valutazioni del nuovo M-Score una cosa che non può non saltare all'occhio sono i punteggi molto bassi per quanto riguarda i latticini e la carne. Nel migliore dei casi, è difficile che si superino le 3 stelle.
Fanalino di coda è la carne di manzo, ad esempio, non va mai al di sopra di una stella per quanto riguarda l'impatto ambientale: «La scala climatica non è specifica per ogni categoria merceologica, ma abbraccia la totalità dell'assortimento. La carne di manzo rientra nella categoria peggiore in quanto nel confronto presenta un impatto climatico peggiore rispetto al cetriolo (il migliore, ndr.). Il manzo ha un elevato impatto climatico soprattutto a causa dell'allevamento e del foraggiamento», spiega Migros.