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SVIZZERALa Posta taglia in Romandia

06.07.21 - 12:20
La filiale Epsilon, che si occupa della consegna dei giornali, verrà fusa dal gigante giallo. Interessati 580 posti
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Una protesta dei dipendenti Epsilon
Una protesta dei dipendenti Epsilon
Fonte ATS
La Posta taglia in Romandia
La filiale Epsilon, che si occupa della consegna dei giornali, verrà fusa dal gigante giallo. Interessati 580 posti

GINEVRA - Sta per suonare l'ultima ora per Epsilon, filiale romanda della Posta che si occupa del recapito di giornali e periodici in abbonamento, nonché di pubblicità non indirizzata: le attività dell'azienda, che si trova in difficoltà finanziarie e che ha fatto parlare di sé per i bassi salari saranno rilevate da altre due entità del gigante giallo. Si prospetta un taglio di impieghi.

L'integrazione dell'impresa con sede a Lancy (GE) nelle società Presto Presse-Vertriebs di Berna e Direct Mail Company AG (DMC) di Basilea interesserà 580 dipendenti, spiega la Posta in un comunicato odierno. Il gruppo giustifica l'intervento con considerazioni economiche legate al difficile momento in cui sui trova il settore della pubblicità e dell'editoria, aggravato l'anno scorso dalla pandemia: nel 2020 il numero di invii pubblicitari recapitati dal personale della Posta è diminuito di quasi il 14% rispetto ai dodici mesi precedenti.

La fusione, che dovrebbe avvenire nel corso del 2022, consentirà di abbattere i costi amministrativi e strutturali e assicurare i posti di lavoro nel settore del recapito. «La Posta metterà in campo tutte le risorse a disposizione per riuscire ad assorbire all'interno delle altre due aziende il maggior numero possibile di collaboratrici e collaboratori di Epsilon», si legge nella nota. Nelle funzioni dirigenziali e amministrative la riduzione di impieghi sarà però probabilmente inevitabile. La Posta si dice consapevole del grande impatto che tale decisione avrebbe sui diretti interessati: entro fine anno avvierà quindi la procedura di consultazione, coinvolgendo le parti sociali e il personale.

Epsilon è stata più volte al centro di discussioni per la sua politica salariale. Nel 2020 è stata sanzionata dalla Commissione federale delle poste (PostCom) perché non si atteneva alle regole dello stipendio minimo. Un mese fa i dipendenti avevano inoltre protestato contro un nuovo sistema salariale, che stando al sindacato Syndicom avrebbe comportato decurtazioni di busta paga sino a 600 franchi mensili, con compensi orari di soli 17,44 franchi.

La questione dell'inadeguatezza dei salari recentemente al centro del dibattito pubblico non è toccata» dall'accorpamento annunciato oggi, precisa la Posta. Il gruppo si dice fortemente interessato a trovare una soluzione con le parti sociali che sia sostenibile e ragionevole per tutti. L'azienda intende proseguire con i sindacati un dialogo che porti all'introduzione tempestiva di un contratto collettivo di lavoro settoriale per il personale addetto al recapito degli invii pubblicitari.

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