Boom degli impianti fotovoltaici nel 2020, con aumento in tutti i segmenti di mercato
BERNA - Mai in passato sono stati costruiti in Svizzera tanti impianti fotovoltaici come l'anno scorso: +48% rispetto al 2019, pari a 493 megawatt (MW). Il mercato è cresciuto in tutti i segmenti, comunica l'associazione di categoria Swissolar.
L'aumento più marcato ha riguardato gli impianti sugli edifici industriali, commerciali e di servizio, così come gli impianti superiori a 100 chilowatt. In media gli impianti hanno una potenza di 24,5 chilowatt (kW), a fronte dei 22,5 kW del 2018, spiega Swissolar in una nota, precisando che in tutte le categorie si nota una tendenza verso impianti di maggiori dimensioni.
Al contempo il numero di sistemi di accumulo a batteria venduti è cresciuto del 65%. Circa il 15% degli impianti fotovoltaici installati su abitazioni monofamiliari è combinato con un simile sistema. La capacità totale di accumulo installata alla fine dell'anno era pari a 28'400 chilowattora (kWh).
La vendita d'impianti solari termici ha invece subito un ulteriore calo di circa il 18%. Ciò è in gran parte dovuto al predominio delle pompe di calore nei nuovi edifici e nelle sostituzioni degli impianti di riscaldamento, spiega Swissolar.
In totale, alla fine del 2020 erano stati installati impianti solari per una potenza di quasi 3 gigawatt (GW), in grado di coprire il 4,7% del fabbisogno elettrico svizzero, a fronte del 3,8% un anno prima. Nel frattempo dovrebbe aver superato la soglia del 5%.
Tuttavia, per sostituire l'energia nucleare e i combustibili fossili «abbiamo bisogno di un'importante crescita dell'energia solare fino a circa 50 GW, per una produzione annua di elettricità pari a 45 terawattora», afferma il direttore di Swissolar David Stickelberger, citato nella nota.
«Nei prossimi trent'anni dobbiamo aumentare di 15 volte la potenza attualmente installata. Per raggiungere tale obiettivo, la crescita di potenza annuale dovrebbe salire ad almeno 1'500 MW all'anno, cioè tre volte il livello attuale». Swissolar invita pertanto il Consiglio federale e il Parlamento a creare rapidamente le condizioni quadro necessarie «invece d'ipotizzare un irresponsabile prolungamento della durata di vita delle centrali nucleari».